Cinque settimane

Cinque settimane di stage sono sufficienti per tracciare un primo bilancio di questa avventura che sta entrando sempre più nel vivo, ed ogni giorno regala qualcosa. È trascorso un mese abbondante dal mio arrivo in redazione, mi sembra una vita fa, l’intensità di questo periodo è indiscutibile, un’esperienza che sta diventando significativa anche molto a livello personale.

Combattere quotidianamente con colleghi esauriti, vedere montatori che lanciano cassette addosso al muro imprecando o sentirli bestemmiare mentre al cellulare si lamentano con il capo redattore, è qualcosa di molto formativo.

Non è facile rapportarsi con persone più grandi, soprattutto in certi ambienti, è ancora più difficile quando sei l’ultima ruota del carro ed uno comunque di passaggio.

Ultimamente la redazione, o meglio, tutta la palazzina, si è trasformata in una polveriera, so alcuni motivi per cui è avvenuta tale trasformazione ma sono convinto che mi sfugga ancora qualcosa.

È stata una settimana nella quale per la prima volta (martedì) mi sono alzato la mattina senza la voglia di andare. È stata la settimana in cui ho iniziato a lavorare in regia sul serio con diverse responsabilità, la settimana in cui alle 18 di giovedì ci siamo riuniti per vedere la Nazionale. In tutto questo ho fatto il mio primo “Vox”, ossia le interviste ai passanti ai quali si chiede un parere rapido sulla stessa questione. L’oggetto delle mie domande era l’Imu ed ovviamente è uscito di tutto.

Come detto e ripetuto in diverse occasioni sto imparando cose nuove quotidianamente, altre invece le posso approfondire con maggior precisione. Il livello si sta alzando, mi sento come il personaggio di un videogame che passa piano piano ai quadri successivi ed in ogni situazione incontro mostri sempre più cattivi. L’avventura prosegue e le difficoltà saltano fuori come funghi ma finora posso ritenermi soddisfatto, ho fatto già parecchio e non ho commesso errori gravi, per cui sono sereno.

In questo festival di sentimenti e situazioni, di corse e traffico, sto iniziando a capire realmente e concretamente, che lavoro sia  quello del giornalista. Un apprendimento che non avrei potuto fare da nessuna altra parte al mondo in questo modo.

Quando sarà finita questa esperienza potrò dire che mi piacerebbe tanto fare questo mestiere ma con una certa cognizione di causa, e questo dettaglio fa tutta la differenza del mondo.

Sapere veramente ciò di cui si sta parlando è ancora una cosa che conta molto.