Libertà

Ci vuole molto poco per percepire il senso reale della libertà, quella sensazione rara e forse unica al mondo. Ieri pomeriggio, in maniera del tutto casuale, ho vissuto attimi di entusiasmo intenso, di piacere e soprattutto di libertà. Ero da poco uscito dalla redazione quando imboccavo la Colombo, superato il semaforo di via dell’Oceano Atlantico ho cominciato ad intravedere un traffico esagerato, diverso da quello solito, molto più intenso dell’intasamento classico delle 19. Prima di imboccare la rampa del Raccordo, sono rimasto quasi 10 minuti fermo, incolonnato, con quell’incipit di incazzatura che già avvertivo. Con la coda dell’occhio ho visto quanto fosse tutto bloccato sul GRA e allora ho deciso con un impeto di fomento e di menefreghismo di mettere la freccia a sinistra, uscire dal marasma totale ed involarmi sulla Pontina, verso il mare, verso un brivido. Dopo aver fatto una serie di gestacci rivolti a coloro che erano nel traffico, con tanto di braccetto fuori dal finestrino e con la musica in sottofondo mi sono precipitato verso la spiaggia. Venti di minuti ed ero a Torvajanica, con quell’animo leggero che ti fa cantare da solo in macchina cori contro la Juve e canzoni insensate e riadattata all’istante. Mentre ripensavo al traffico scampato, godevo nell’essere così libero di fregarmene di tutto, di non essere stato incastrato dall’ora di punta, dall’afa e dal “frena e parti” del Raccordo. Bello, bellissimo, deridevo gli autisti che imprecavano con l’aria condizionata a palla in macchina e io ero già a Campo Ascolano. Ho lasciato la macchina a Via Caracas, sono andato da Celori a prendermi qualcosa da mangiare e poi mi sono allungato in spiaggia. Erano le 7.30, molti stavano abbandonando il litorale ed il sole, pur volgendo al tramonto, riscaldava ancora. Con i jeans tirati su e seduto sulla pettorina dei Moschettieri utilizzata come mini asciugamano, mi sono sorseggiato il mio thè, in una scena felliniana. Lontano dallo stress cittadino, dal caos del rientro, stavo lì, in pole position. Guido Nicheli lo avrebbe detto sicuro in un momento del genere: sole, mare è sei in pole position. Alle 8.15 sono tornato in macchina, mi sono ricomposto e 40 minuti più tardi ero a casa. Ho fatto la scelta giusta, ho fatto bene ad andare al mare. Mi sono sentito la persona più libera del mondo.

 

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