Annotazioni di viaggio – Parigi

Torno da Parigi con il sorriso di chi ha vissuto un bel viaggio, in una meravigliosa città, con un tempo ottimo assieme a suo padre. Forse c’è poco altro da aggiungere, basta questa prima riga di post per dire tutto.

Cinque giorni volati letteralmente percorrendo la capitale francese senza pause grazie ad una metropolitana invidiabile, cinque giorni di monumenti, musei, chiese e aria diversa, quella che si respira nei grandi posti, in quelle città che hanno cambiato il mondo e la storia. Parigi è questa cosa qua: bella, viva, movimentata, con una torre che svetta e decine di siti che impreziosiscono un posto unico.

Nei post precedenti ho già raccontato qualcosa, l’unica nota stonata è lo sporco che si vede e percepisce quasi dappertutto, ancor di più se hai un hotel leggermente decentrato a nord-est. Questo scenario mi ha riportato a Roma, una meraviglia inquinata dalla maleducazione e dalle cattive abitudini.

È stato un viaggio insolito, diverso dagli ultimi ma con tanti spunti e molti sorrisi. Mi porterò dietro alcuni interrogativi tutti transalpini, come l’abitudine di alzarsi sempre in extremis dal posto della metropolitana e scendere al volo con il rischio di rimanere dentro. Anche a Parigi regnano nei vagoni le cuffie enormi su tutte le teste di persone sotto i 30 anni e chiunque sfoggia il suo smartphone con il quale si isola dal mondo. Il personaggio del viaggio è stato sicuramente un “artista” che dentro la metro ha improvvisato uno show assurdo con dei pupazzi improponibili ai quali faceva recitare delle battute con la musica in sottofondo della sua pianola. Rimarrà con me l’interrogativo sul perché ci sia una tale ressa dinnanzi la Gioconda quando 5 metri dietro c’è un capolavoro a mio avviso ancor più strepitoso: Le Nozze di Cana, un’opera quasi snobbata.

Hanno viaggiato con noi tante persone citate e narrate costantemente: Roberto, mia Nonna Zara (della quale abbiamo trovato un clone spaventoso per la somiglianza al Museo D’Orsay, tanto uguale da farle una foto), e mio cugino Samuele.  Ho mangiato addirittura bene: niente fast food, niente McDonald’s, qualche salto in alcuni ristoranti italiani che non hanno deluso.

Mi è piaciuto molto il quartiere Latino mentre a livello culturale sono rimasto rapito dalle vetrate della cappella di Sainte-Chapelle: una delizia. Fuori discussione invece la Torre illuminata di sera e scrutata dal Trocadero: il top.

Bella Parigi, bellissima, finalmente posso fare un paragone spesso sentito: meglio Roma o Parigi? Ribadisco ciò che avevo anticipato, la Città Eterna rimane inavvicinabile, ma quel mondo che si staglia intorno all’Arc de Triomphe può regalare veramente tanto.

 

Au revoir Paris

 

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Live from Paris/3

Potevamo non raccontarla. Nel senso che ieri sera ce la siamo vista brutta. Uscendo dalla metropolitana per tornare in hotel, ha iniziato a piovere, ad un tratto: un lampo, una scossa ed il tuono più forte che io abbia mai sentito, una cosa da paura. Evidentemente il fulmine ci sarà finito vicino, non so quanto, ma non era lontano, una botta terrificante, se ci avesse preso ci avrebbe ridotto in cenere. Alla fine ci siamo beccati solo uno scroscio di acqua esagerato. Comunque sia, il viaggio prosegue, ieri è stata una giornata bella ma lunga e stancante: Montmartre di mattina con la visita dalla cappella del Sacro Cuore, il cimitero nelle vicinanze, i magazzini La Fayette, il teatro Opera e nel pomeriggio il giro sul battello sulla Senna molto suggestivo. Cena nuovamente al ristorante di domenica, ossia il Dolce Vita al quartiere Latino, e poi le prime gocce d’acqua fino all’episodio da brividi nel finale. Il tempo oggi non è buono, saremo a Montparnasse e al museo d’Orsay, domani chiuderemo con il Louvre in mattinata. Parigi è bella, molto bella, ma dopo 3 giorni posso dire due cose: non ho percepito quell’alone romantico, ed è sicuramente dietro a Roma. Sono critico verso la mia città ma rimane la più bella al mondo e davanti anche a Parigi stessa. Secondo me, per il secondo posto è lotta aperta con Londra.

 

Buona giornata da Parigi.

 

Live from Paris/2

Risolto anche il problema adattatore, ora sono davvero a posto. Splendida giornata anche oggi, tanto sole caldo anche se da domani le temperature caleranno, il cielo sarà coperto e quindi bisognerà infilarsi nei musei. E’ stata la giornata di Notredame (bella ma mi ha colpito meno del Duomo la prima volta che l’ho visto e della Cattedrale anglicana di Liverpool), abbiamo visto Saint Chapel (bellissima) le carceri, la piazza della Bastiglia e i giardini di Vosges. Più tardi ci sposteremo verso Montmatre e il Sacro Cuore. La città è bella anche se molto sporca, le mie idee me le sono già fatte sui motivi ma preferisco non renderle pubbliche su un blog. Per me Parigi è una via di mezzo tra Roma (per la storia e i monumenti) Madrid (in alcuni vie) Atene per i colori (vista dall’alto). Oggi ho pranzato in un posto italiano che aveva esposto le sciarpe di Reggiana e Foggia, solo per quello meritava la mia fiducia.

Buon pomeriggio da Paris!

Live from Paris

Siamo a Parigi ma potrebbe essere Tripoli. Sole battente e temperatura alta. Del caldo però non ci si deve mai lamentare. Speriamo prosegua così se ci regala altri due giorni a questo livello siamo a posto. Ottimo l’impatto con la città, mi piace il suo essere grande, spaziosa, ariosa e piuttosto elegante in alcuni aspetti. Il volo è andato bene, la stanchezza affiora visto che siamo in piedi dalle 4.30. Nel frattempo ho incontrato il sosia parigino del mio amico Daniele e un ragazzo che è il perfetto mix fra Alex Schwazer e Shevchenko. Abbiamo già visto parecchio e camminato molto: La torre Eiffel, l’arco di trionfo, piazza della Concordia e i giardini adiacenti, infine siamo passati davanti il Louvre.

Da Parigi, per stasera è tutto.