Il ragazzo del PTV

ospedale, ptv, operazioniAnche questa è fatta, e se devo essere sincero, mentre uscivo dalla porta del reparto Day Surgery con le borse di mia madre ho pensato: “Vaffanculo, per i miei gusti, ultimamente ci siamo visti un po’ troppo”. Dopo mio padre, anche mia madre si è fatta una gita al Policlinico e per la quindicesima volta nell’ultimo mese la mia macchina è stata vista sfrecciare lungo lo stradello del PTV. Pare che tutto sia andato bene, era un intervento  preventivato da tempo, nulla di drammatico ma qualcosa di pur sempre fastidioso.

Recentemente penso di aver visto più questo ospedale che l’Inter, e la proporzione comincia a diventare abbastanza preoccupante.

Dal pronto soccorso, sono passato ai reparti, ora al Day Surgery, un pezzo per volta sto scoprendo questo meraviglioso luogo dal quale mi auguro di stare lontano per un bel po’.

Insomma, sono andato a prendere le medicine per mia mamma nella farmacia interna al PTV, gliele ho portate e poi sono schizzato via, stavolta in uno studio medico a farmi segnare delle cose per mio padre dopo una fila di appena 35 minuti: in Italia siamo sempre più un paese di gente fracica.

Sono passato subito in farmacia a ritirare il tutto e poi nuovamente al Policlinico considerando che mia madre era pronta per essere dimessa.

Tra un malato e l’altro, un ospedale e un centro medico, antibiotici e cortisoni, mi sto prendendo cura dei miei genitori e la cosa non può pesarmi.

A questo punto però, la domanda sorge spontanea: come facevo a continuare lo stage?.