8 dicembre 2018

 

Ho percorso la lunga Av Gral Las Heras e ho svoltato poi per Repùblica Arabe Siria. Sono seduto davanti ad un tavolino, nel cortiletto del Bella Italia Café e Bar, uno dei migliori locali qui a Buenos Aires, il mio preferito per prendere un buon caffè. È sabato mattina, sono da poco passate le 10 e la città inizia a muoversi, a diventare lentamente frenetica anche se molto meno di quanto lo sia durante i giorni feriali. È dicembre e qui fa caldo, la temperatura indica già 25 gradi anche se c’è un vento fresco. Sono qui a Buenos Aires da 8 mesi ma ancora non mi sono adattato al clima e soprattutto all’idea che le stagioni siano il contrario dell’Italia.

Ordino un caffè, da qualche anno ho cominciato ad avere questa abitudine, l’ho presa da quando non sto più in Italia, forse è un caso, probabilmente è un modo inconscio di tenere un legame con la mia terra. Sfodero il mio Mega Phone X, vado sulla rassegna stampa e do un’occhiata rapida ai titoli.

È l’8 dicembre 2018 e dall’interno del locale sento in lontananza musica italiana, una canzone in particolare che mi riporta indietro di qualche anno, torno al 2012. Mi portano il caffè e lo sorseggio subito.

Questa musica in sottofondo è particolarmente evocativa e non posso ripensare a quel periodo, soprattutto a quell’autunno.

I continui problemi di salute di mio padre, la morte di mia Zia Teresa, l’operazione che subì mia madre ad inizio dicembre, il mio malessere totale e la decisione quasi inevitabile di lasciare lo stage.

Finisco il caffè, l’aria mi pizzica la pelle, ho 31 anni ma non ho mai avuto un fisico d’acciaio.

Mi domando come mai andò così in quel periodo, una domanda che mi rimbombò nel cervello continuamente in quei mesi. Penso che poi, in fondo, è trascorso molto tempo, non è volato ma è passato rapidamente. Sono a migliaia di km da casa e forse questo aumenta il mio senso di distacco e lontananza anche dai ricordi. Mi chiedo alla fine come fui in grado di uscire da quel dirupo e la risposta è sempre la solita, furono tre i fattori a fare la differenza: il tempo, la forza della disperazione e la vita.

 

 

Citazione del giorno

 

“Tra vent’anni sarai più deluso dalle cose che non hai fatto che da quelle che hai fatto. E allora molla gli ormeggi. Lascia i porti sicuri. Lascia che gli alisei riempiano le tue vele. Esplora. Sogna.”

 

(Mark Twain)