Un messaggio e “Ubi sunt”…

Diciamo che da venerdì sera, momento in cui ho ricevuto un messaggio di risposta, mi è esploso un senso di fastidio dentro enorme. Un qualcosa che ha un sapore amaro e le forme del famoso rospo, quello che ti rimane in gola fisso e perenne, almeno per un po’. Sono quattro giorni che ragiono su un milione di discorsi, che riavvolgo nastri ideali, che ripercorro delle immagini e dei momenti, alternando cose positive e altre negative.

Questo messaggio (una parte, un concetto solo) mi ha infastidito nella sua essenza e nella sua idea futura, in prospettiva, ma anche attualmente. Mi ha messo di fronte ad una realtà che già a marzo mi aveva turbato ma che ora mi colpisce molto di più. Sto cercando spiegazioni valide, cerco di darmi delle risposte ma non trovo chiarimenti convincenti. Resta il fatto che vivo con uno sbattimento imprevisto, fastidioso e scomodo, uno stato d’animo infilzato da una notizia che mi perseguita.

Ieri, mentre guardavo il mare da una staccionata di legno di un bar e ripensavo a questo messaggio, lo sguardo si è fissato su quella spiaggia per anni teatro di giornate di divertimento e spensieratezza. Pulite e perfette. Ho riflettuto su quando andavamo lì, insieme, in 3, in 4, in 5, in coppia, quando giocavamo a beach-volley, quando intervallavamo un esame con un tuffo.

Ragionando su tutto questo, al fastidio, si è sommata un’ondata di tristezza e malinconia indicibile, e la domanda che mi sono posto quasi naturalmente è stata: ma tutto quello dove è finito? Quando si è perso quell’entusiasmo, in che momento è sparita quella magia? Ma perché ora sta qua e rimpiango tutto?. Un perfetto esempio di motivo letterario, quello dell’ “Ubi sunt” leopardiano.

Il mix di pensieri mi ha atterrito e mentre Daniele pagava il suo caffè alla cassa, con “Human” dei Killers che suonava in sottofondo, ovviamente non sono riuscito a trovare risposte valide se non tastare nuovamente e idealmente quel senso di vuoto. Una sensazione che si allarga e che è stata incendiata 5 giorni fa, al punto che pagherei per ritornare al 20 agosto scorso, una delle prima scintille dell’ultima fiammata degna di nota.

È così, un messaggio basta a cambiare umori e a pesare frasi e fatti, un messaggio appunto.

Ma ricordatevi questa parola, tornerà buona tra un po’…

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Un messaggio e “Ubi sunt”…ultima modifica: 2014-07-08T15:21:50+02:00da matteociofi
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