L’esercito degli irrispettosi

In un paio d’ore un manifesto di inciviltà, di mancanza di rispetto ed educazione. Non mi sorprende più vedere certe cose, ma a volte mi infastidisco con più facilità, come quando entri nel grande parcheggio della palestra, noti sulla tua destra che c’è un buco ma è per i disabili, tiri dritto, ovvio, nemmeno hai il dubbio o la tentazione, quella che però ha dentro di se chi ti segue e ci si infila. Comoda, facile. Lo fanno tutti, lo faccio pure io. Pensa. Dieci macchine sui posti dei disabili, lei diventa l’undicesima. Macchinone, figlie portate a scuola e quell’aria di chi la sa lunga a 35 anni, chi srotola veleno sulle generazioni di oggi ma poi se ne infischia delle regole, del buon senso, del rispetto. Io completo il giro del parcheggio, non c’è posto, esco, mi metto affianco a un muro di cinta a meno di dieci metri dall’ingresso della palestra. Faccio due passi, non mi interessa, ma il valore dell’educazione civica vale più di tutto. Così mi hanno insegnato, così farò finché andrò in giro.

Lei rispetto al sottoscritto avrà guadagnato un minuto e risparmiato la fatica di 50 metri da percorrere, ma è più furba, si accoda al malcostume, lo alimenta, ha fatto prima: brava. La maledico e la insulto, dentro di me. Mi fa schifo, così come quelli che due ore dopo vedo parcheggiare auto dappertutto all’Anagnina. Su marciapiedi e isole, contromano, in doppia fila, fregandosene di limitazioni. Parcheggiare sul viale, su Via Procaccini, costa fatica, troppa. Meglio montare sopra a un ciglio e rischiare di spaccare l’avantreno, tanto sai che la multa non te la fanno e te ne approfitti. Aggiungi maleducazione a inciviltà, raddoppi caos e degrado. La Municipale non passa, gli scrivi, gli twetti, mandi loro foto, ma certe zone sono porti di mare senza regole, vince la sosta selvaggia, tu perdi, e le tue chiacchiere valgono zero. Nel frattempo però, qualcuno ha deciso che “si puo’ fare anche così”. Poi c’è la metro, il furto, il borseggio, ognuno sceriffo di se stesso, pur non volendo. Se avverti altri passeggeri o magari turisti che ragazzine malintenzionate si stanno avvicinando con un chiaro obiettivo, e alzi il livello di guardia, ti becchi uno sputo.

Vale tutto, il rispetto si è perduto, il degrado ha stravinto sotto ogni aspetto. Io che mi tengo una cartaccia in tasca e che aspetto dieci minuti per buttare un volantino in un secchio mi lamento e mi incazzo. Chi si ribella viene deriso, perché ti imbatti in articoli come quello di ieri de Il Manifesto (http://ilmanifesto.info/storia/retake-it-easy/) in cui si bofonchia roba surreale, dove ci si domanda chi stabilisce il degrado, un pezzo inaudito di “zeropregi”, penna discutibile, quelli che sembrano scrivere appositamente per andare controcorrente, provocare e scatenare commenti con insulti. Rimani sconcertato, soprattutto se vengono tirati in mezzo i ragazzi di “Retake Roma”, che ogni giorno combattono affissioni abusive, etichette di traslochi appiccicate ovunque ma non mollano. Muniti di raschietta, ci provano e non demordono, qualcuno invece solleva dubbi su di loro e sui gruppi di cittadini volenterosi che si auto organizzano e combattono lo schifo di questa città. Hanno vinto loro, i maleducati e gli irrispettosi, forse non c’è più margine contro sporcizia, prepotenza e mancanza di senso civico, forse il degrado ha avvolto tutti noi, di certo c’è gente che ancora tiene a questa città e alla propria comunità, quelli che non fanno altro che rispettale le regole.

20141014_175956