La nostra nuova serie

imagesI7XI7URQLa storia è andata così. A inizio gennaio del 2014, tornato da Istanbul e riemerso dalla febbre mortale, incontrai lo sceneggiatore della mia vita, quello che scrive i testi della mia esistenza e dopo una chiacchierata informale e amichevole mi comunicò che si sarebbe preso un anno sabbatico.

Sì, per un anno non avrebbe scritto nulla, una notizia che mi lasciò inevitabilmente un po’ spiazzato ma non troppo infastidito. Era giusto così pensavo, nel senso che uno sceneggiatore ha bisogno di ispirazione, di libertà, di fantasia e sogni. La conseguenza fu una certezza quasi immediata: nell’anno appena trascorso sarebbe accaduto ben poco, al massimo avrei potuto fare qualcosa io, di mia iniziativa, ma non sarebbe stata la stessa storia. Mesi fa, dopo averlo contattato ripetutamente mi ha risposto con settimane di ritardo dicendomi che era alle Barbados: a pensare, a ipotizzare sceneggiature e dinamiche future, confrontando idee e possibilità. Augurandogli un buon proseguimento di soggiorno mi rispose che verso metà dicembre, prima delle feste, mi avrebbe mandato un copione con la sceneggiatura del prossimo anno.

Puntuale e inaspettatamente di parola il 13 dicembre mi ha fatto recapitare un pacco con dentro una specie di tesina in cui mi raccontava le sue visioni, ma soprattutto mi spiegava che la location per buona parte del 2015, quanto meno per l’inizio di questo nuovo anno, sarebbe stata Toronto. Sorpreso e quasi rapito da tutto il discorso, ho capito che il mio sceneggiatore aveva deciso questo. Sarei partito per il Canada e sarei andato in una televisione di Toronto, almeno per i primi sei mesi dell’anno. Questo ha pensato e deciso, e questo è quello che farò. Si è messo in moto e ha sviluppato una serie di idee, non ha voluto spiegarmi più di tanto, mi ha solo detto che era giusto così, un colpo a sorpresa, un botto spiazzante, una ventata di aria (gelida) destinata a cambiare un po’ il contesto e ad interrompere violentemente uno status quo rafforzatosi nel 2014.

Si è ripresentato così, riprendendo il comando della serie e delle vicende con una giocata da maestro, pericolosa e vibrante, rischiosa e intrigante. Si riparte quindi, come nel 2013 bisognerà tirare fuori valigie e sacchi da aspirare sottovuoto per riempire nel modo migliore altri bagagli. La data stabilita è il 12 gennaio e se volete vi dico anche come si apre la nuova serie, la nostra nuova serie. Il primo minuto e mezzo sarà caratterizzato da una panoramica, veloce e descrittiva, che riannoderà il filo del discorso. Le immagini saranno in rapida successione e mostreranno Antonio che fa l’appello in aula, riconoscerete la sua voce e capirete da soli la situazione, subito dopo ci sarà La Bionda che leggerà su Whatsapp un messaggio di Antonio stesso e  risponderà ad una voce fuori campo in inglese, quando l’immagine si allargherà la location britannica sarà facilmente riconoscibile. A quel punto comparirà David intento a riordinare al computer le foto dell’ultimo viaggio e si capirà presto la sua recente esperienza, poi il sottoscritto che si imbarca per Toronto dall’aeroporto di Francoforte. Infine si scorge Alfredo che si sveglia nel cuore della notte in abiti piuttosto estivi chiedendo a Fabi in portoghese perché Pablito stia facendo uno strano rumore.

Ecco, questa è la prossima serie, il copione della sceneggiatura si apre così, per il resto non so molto altro, l’autore dei testi non mi ha voluto dire di più e io non ho voluto sapere ulteriori dettagli, voglio godermi il gusto dell’attesa e lo spettacolo un pezzo alla volta…