“Volevo Salutare” – Avevo qualche sassolino nelle scarpe…

Nel 1997-98 su Italia 1 mandarono in onda un programma alla domenica pomeriggio intitolato “Volevo Salutare” e a condurlo c’erano i due fratelli più celebri della radiofonia nazionale: Linus e Albertino. Il programma non ebbe un grandissimo successo e tuttora il direttore artistico di Radio Deejay parla di quella esperienza come di una grossa occasione sciupata e gestita malamente. Tutto questo però mi serve per dire dell’altro, nel senso che ai fini del post avevo bisogno del titolo di questo programma perché oggi anche io voglio salutare qualcuno, alcune persone che meritano una nota speciale.

Volevo salutare HSE24. Non mi avete preso, peggio per voi, non certo per me. Il colloquio è stato curioso, interessante, un’esperienza mai vissuta prima nelle modalità, ma ecco, vedete, quando ero lì, intorno a quella tavola rotonda, onestamente il mio pensiero era rivolto all’incontro del 13 dicembre, quello che mi avrebbe potuto portare nel posto da cui ora vi sto scrivendo. Con tutto l’affetto, vi mando un salutone, ciao ragazzi, spero stiate vendendo bene i calzini di lana elasticizzati a un super prezzo, e mi raccomando, divertitevi nella fantastica location di Fiumicino, a due passi dal mitico Parco Leonardo, ciao!

Volevo salutare anche quelli di TG Tourism, o Tourist, manco me lo ricordo. Con voi il 18 ottobre ho sostenuto il colloquio più inutile ed insulso della mia vita, ho fatto più domande io a voi che il contrario come dovrebbe essere da copione. Il vostro progetto poco chiaro, senza dettagli, sta sorta di quiz-show in cui le ulteriori notizie le avreste date all’appuntamento successivo, beh, meno male che non sono dovuto tornare lì da voi. Davvero. Ma a proposito, il progettone è decollato, oppure il sito è ancora una merda come due mesi fa? Magari dopo do una sbirciata va…

Oh Zammammero o giù di lì insomma, come te chiami, che dici eh? Tutto bene spero? Mi dispiace guarda, ma il responsabile del giornaletto del quartiere non lo faccio e poi hai un problema grande, io lo so, tu no, ma io sì. Bene, non possiamo proprio andare d’accordo. La mia storia personale me lo ha spiegato crudelmente, che la luce del Signore t’accompagni e ti faccia trovare la ragione, quella vera. See you!

E tu invece? Nemmeno mi ricordo il nome, vabbé, dai, tu che ridevi quando dicevo che ero a Dublino a fare uno stage in una redazione di un giornale di ispirazione cattolica sì, che dici? Tutto bene? Me lo auguro vivamente. Visto che la cosa ti faceva tanto ridere, ma così tanto che nemmeno un filo di ritegno e di buona educazione sono stati in grado di contrastare l’impeto di tale divertimento, ecco, tu attualmente che fai? Di che ti occupi? No, perché vedi, io sto a Toronto, anche grazie a quella esperienza che tanta ilarità ti suscitò. Bene, mo’ ridi su sta ceppa de’cazzo.

 

Mentre scrivo tutte ste cose, mi immagino Andrea qui al mio fianco che se la ride e ripete a voce alta: “E’ partito, è partito! Er Ciofi m’è partito, bello! Bello! Bello!…”

 

Dottor Vecchiato! Carissimo! Mi stavo quasi dimenticando di lei e della sua esagerata solerzia del Natale scorso, si ricorda? Sì, quando fu così delicato da chiamarmi a casa addirittura il pomeriggio di Santo Stefano per dirmi che io non potevo fare il giornalista e tutto questo lo aveva dedotto da alcuni stralci del mio curriculum, o meglio, nel modo in cui li avevo scritti. Che tempismo, che capacità di capire tutto dal nulla, magnifico davvero. La saluto affettuosamente e con un pelo di tenerezza, a presto!

E poi, volevo salutare la padrona di casa per antonomasia. Come va grandissima? Ho avuto l’ennesima riprova in Canada di come tu appartenga a una razza davvero rara, un mix di maleducazione, mancanza di rispetto e comprensione a livelli stratosferici. Sei simile alla padrona di casa qui, uguale proprio, ti volevo salutare per educazione. In fondo, lo stile e il comportamento differenziano le razze, ad esempio un asino da un cavallo no? Ecco, fra me e te indovina chi è uno e chi l’altro? Ciao buzzicò, sta ‘n campana eh… 

Vi volevo salutare, delle persone care non ci si deve mai dimenticare. Ah, e pijatevela anche n‘der culo. Beh ci stava dai, qualche sassolino dopo un po’ di tempo andava tolto, era ora.

 

QUOTE SUL MESSAGGIO DI ALFREDO DOPO LA LETTURA DEL POST, NELLA CHAT COMUNE CON ME E DAVID

1.60 – “Beh ma il Ciofi non le manda a dire…”

1.90 – “Ma Catto vedi, sto post del Ciofi è un po’ criptico, parla fra le righe…”

2.13 – “Al Ciofi gli è partita la ciavatta Catto…”

3.40 – “Il Ciofi a volte la tocca piano…”

4.85 – “Beh ma il Ciofi non se regola Catto”

7.00 – “Vai Duomo, hai fatto bene!”