Settimana 1

La prima settimana lavorativa si chiude qui e direi anche fortunatamente. Il week-end arriva davvero come una manna dal cielo e mi permette di tirare un attimo il fiato ma soprattutto di riordinare un po’ tutto, anche a livello mentale. Speravo di non arrivare di lunedì ma naturalmente è accaduto, non volevo perché mi sarei ritrovato subito in una settimana lavorativa piena e già attivo, sono sbarcato a Toronto alle 13 di lunedì e martedì mattina alle 10 ero già in redazione. Questi due giorni mi consentono di sistemarmi per bene, di fare una spesa opportuna e ragionata, ma soprattutto sarà l’occasione per dare un’occhiata almeno al centro e rendermi conto meglio del luogo in cui sono finito.

In quattro giorni sono stato inevitabilmente bombardato di notizie, informazioni e spiegazioni, ora devo assorbire tutto e ripulire il cervello. Ho imparato a lavorare sul blog della TV e in particolar modo sono stato iniziato al mondo di Broadview, un sistema attraverso il quale si pianifica la scaletta e la programmazione della televisione in ogni suo aspetto, pubblicità compresa. Attraverso criteri e regole chiare bisogna incastrare tempi e necessità, un mega Tetris che gioca sui secondi e sul non permettersi di “andare lunghi” come si dice in gergo.

Ho trovato grande disponibilità e cordialità, due aspetti in cui uno spera (grande Gallo, un modo per citarti in qualche modo lo troverò sempre) sempre di imbattersi ma che non sono necessariamente così scontati, al di là di tutto il bilancio di questa prima settimana di avviamento è certamente positivo.

Poco tempo mi è già bastato per non digerire tre cose che passo rapidamente a illustrarvi. La prima è l’assenza quasi totale di salumi e desidero che al più presto mi spieghino il motivo. Trovi poco o nulla, ma 125 grammi di salame vengono quasi 6 dollari, per un attimo mi è sembrato di ritrovarmi in Svizzera con la bresaola della Valtellina che costava 6 franchi ed eravamo abbondantemente sotto l’etto. Seconda cosa, e qui mi è sembrato di rivivere Dublino invece, ma perché l’acqua costa così? Cioè, i prezzi delle bibite gassate e zuccherate sono alti per una scelta politica ed educativa chiara, ma perché un litro e mezzo d’acqua non costa meno di un dollaro? Ma uno che si deve bere?

L’ultimo punto è sulle porte sotto la metropolitana. Ogni stazione è praticamente ficcata in un centro commerciale, per uscire bisogna attraversare sbarramenti, tornelli, vetrate. Bene, io direi che ste porte rompono anche le palle, non credete? A parte che pesano un’ira di Dio e poi dobbiamo ogni volta fare sta specie di staffetta e passaggio del testimone che consiste nel “Tu la tieni aperta a me che io la tengo aperta a lui e via così, all’infinito…?” Ma non si potevano evitare? Oppure non sarà mica che con il freddo che fa, volevate evitare un po’ di corrente e qualche colpo d’aria? Spero non sia così, altrimenti sarebbe il colmo per eccellenza.