Un mese

Non avevo una gran voglia di scrivere il post sul primo mese appena tagliato, non avevo nemmeno la giusta ispirazione, ma alle fine, mi sono fatto prendere dalla scadenza e dal fatto che più avanti un po’ me ne sarei pentito.

Insomma, un mese fa sbarcavo in questo pezzo di mondo e oggi mi ritrovo a pensare a tutto quello che è successo: al lavoro, alla redazione, alle tante persone che ho già conosciuto, al mio alloggio dal sapore transalpino, al freddo non troppo-freddo e alla neve che persiste sui lati delle strade.

Come sempre, la percezione del tempo è strana. Potrei essere arrivato qui anni fa, non mi stupirebbe se qualcuno se ne uscisse dicendomi: “Ma ti ricordi quando nel 2013 sei arrivato qui?” sì perché la concezione delle settimane è strana e mutevole. Le prime sono infinite, poi iniziano a prendere una velocità diversa. Domani ad esempio è nuovamente venerdì, e andando avanti il tempo correrà sempre più rapidamente.

Un mese significa anche 5 settimane di lavoro, le sensazioni iniziali stanno lasciando il passo a riflessioni diverse, più motivate, con maggiori elementi e dettagli. A metà marzo, il discorso sarà lo stesso, gli argomenti saranno ancor di più e così via, poi, ovviamente arriverà un momento in cui si potranno fare delle considerazioni più profonde e lunghe. Mi è capitato già di rispondere a domande sul futuro, su quello che sarà o potrebbe essere più avanti, dopo gli iniziali sei mesi. Sinceramente non lo so e nemmeno mi interessa. Certo, a volte ci penso pure io, ma tanto poi mi dò sempre la stessa risposta: andiamo avanti, pensiamo a macinare chilometri, poi vedremo, magari dopo Pasqua, quando inizierà il  mio girone di ritorno.

Si va avanti quindi, l’inizio poteva essere peggiore e più traumatico, invece è stato positivo ed è proprio lì che ho capito il valore del concetto di esperienza. Fosse stata la mia prima partenza sarebbe stata molto dura, essendo la terza e con una gavetta alle spalle, tutto è stato più semplice per quanto poi ogni esperienza sia diversa dalle altre. Il discorso però è la consapevolezza e la convinzione di farcela perché è già successo. Quello ti infonde serenità più di ogni altra cosa.

Come detto domani è venerdì e il week-end alle porte si preannuncia speciale poiché anche lunedì sarà festa, per via del Family Day, una specie di bank holiday all’inglese. E poi, comunque sia, mi piace questa cosa che si celebri la famiglia, anche se la mia è così lontana e quella in cui alloggio se ne andrà a sciare a Blue Mountain.

“Toro da sagra, toro botta sola,
toro solo andata da corrida
e, amico, che ti piaccia o no, è così
e lo zoo è qui”

(Lo so che hai capito, che stai lì e ridi…)

Un meseultima modifica: 2015-02-12T20:22:57+01:00da matteociofi
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