Fateme tornà

Poche ore ancora e poi sarà Roma nuovamente. E aggiungo anche finalmente. Come a luglio un volo notturno mi riporterà dall’altra parte dell’Atlantico per riabbracciare un po’ tutti e vivere questo Natale a casa e in famiglia.

Sapevo che tornare qui per questi due mesi sarebbe stato difficile, sapevo che sarebbe stato un segmento ulteriore di fatica e lavoro ma dopo l’ultima febbrile e fastidiosa settimana, il traguardo è veramente qui, a un metro.

Sono contento che tutto sia finito, sono felice di tornare a casa e vivo tutto questo con un entusiasmo diverso. È tornato Alfredo, è appena sbarcato Gabriele, io sto per arrivare, in qualche modo ci sarà tempo per un’altra mini band reunion nonostante la sanguinosa defezione del Catto.

Arrivo al capolinea di questo anno, lavorativo e non solo, con la necessità di un break. Non penso che mi capiterà nuovamente in vita mia di lavorare undici mesi di fila senza un giorno di vacanza, se non quello preso il primo dicembre per il disastroso e faticoso trasloco.

Un anno così mi ha certamente fiaccato e il mio essere ormai in perenne modalità “polemica” non credo sia una coincidenza. Al lavoro gli ultimi giorni non sono stati semplici per diversi motivi, oltre alla mole di cose da fare, ci sono state delle dinamiche, delle conversazioni e discussioni piuttosto fastidiose, situazioni che verranno riprese più avanti, inevitabilmente, fatti per così dire spiacevoli che però utilizzerò per far passare un messaggio chiaro, che a questo punto diventa necessario.

Ritorno con la contentezza di chi sa che per 10 giorni si libererà da una serie di pesi e fastidi, torno con la felicità di sentirmi a casa, di sentire il profumo di casa nella sua vesta migliore quella delle feste. Sarà bello riabbracciare tutti, sarà brutto farlo praticamente subito dopo per un altro arrivederci che questa volta sarà molto lungo, di certo più lungo degli ultimi.

La valigia è pronta, per una volta ho preparato un bagaglio al contrario, ossia togliendo delle cose dal trolley anziché metterle dentro. Nella valigia ci sarà il computer, due regali, e due palle di Natale. Stop. D’altra parte vado a casa mia e al massimo mi ripoterò qui qualcosa per ampliare un attimo il mio guardaroba.

Il fastidio dell’ultima settimana, insieme al malessere degli ultimi tempi, stanno lasciando spazio all’entusiasmo che impone ogni ritorno. Il fatto che io abbia già deciso di volere andare a comprare i botti di capodanno come prima cosa mi dà un’idea chiara, un segnale estremamente positivo. Tornerò e la sera vedrò subito buona parte degli amici in un paio di round, a cena, e successivamente. Sarà un rientro lampo, è vero, così rapido che il pomeriggio del primo gennaio sarò già qui, e verosimilmente non potrò godermi nemmeno il 31 sera. Ma ora non è tempo di pensare a questo, ne al lavoro e ne a tutto il resto, non c’è tempo e modo per farsi influenzare da problemi e discorsi che possono generare anche un minimo di fastidio.

Spero per una volta di essere in grado di godermi qualcosa, me lo auguro, sarebbe il più grande regalo di Natale che potrei fare a me stesso, soprattutto ora, ed in particolare perché so quanto ne ho bisogno.

Anche perché, puoi essere stato in tutti i posti del mondo, anche nei più belli, ma a un certo punto hai voglia solo di tornare a casa. A casa tua.

Andiamo, che è il momento.

Fateme tornàultima modifica: 2015-12-19T23:54:25+01:00da matteociofi
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