L’ora della tigre

tigre.jpgMentre gran parte della gioventù, rincasava dopo gli eccessi del sabato sera, qualcun altro, si alzava per andare a correre, all’ora della tigre, in quel di Frascati.

Appuntamento davanti al Comune alle 5.15 con Alfredo, e quindi, per quanto mi riguarda, sveglia puntata alle 4.20. Per nulla insonnolito ed esageratamente fomentato, ho accettato di buon grado la proposta del mio amico e l’ho raggiunto per cimentarci in questa vera e propria prova da corridori.

Sopralluogo alla villa, e poi riscaldamento con successivo stretching, dopodiché, è iniziata una mezz’ora abbondante di corsa con un discreto ritmo.

Mentre il blu scuro del sabato notte, lasciava spazio al primo azzurro della domenica mattina, noi due eravamo lì, padroni assoluti della villa e dominatori del paesaggio; ai nostri piedi, la città tanto illuminata quanto addormentata, ed in sottofondo, il silenzio, se non qualche timido rumore degli uccelli assiepati sugli alberi intorno al nostro percorso.

Dopo la corsa, passeggiata defaticante e poi giro finale nel centro storico per una sosta al bar. Ciambella alle 7 di mattina e le ultime due battute.

È stato un risveglio affascinate ed insolito, mi è piaciuto enormemente, non avevo mai corso ad un orario del genere, immerso in un paesaggio di questo tipo, ma è stato senza dubbio suggestivo.

Grande Uomo, anche l’ora della tigre, ha regalato brividi.

 

P.S. Dopo questa cosa, direi che è il caso di non ascoltare più Aldo Rock, altrimenti faremo la sua fine e ci condurrà alla follia più totale. 

 

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