Intercontinentale

Sì, lo ammetto, un po’ mi sono emozionato. In realtà, più che di emozione, sarebbe corretto parlare di entusiasmo mischiato ad una naturale ed innocente incredulità. I biglietti per Abu Dhabi, per la semifinale e finale del Mondiale per Club 2010, ovvero la Coppa Intercontinentale, ci sono, sono qui a 10 cm da me sulla mia scrivania. A metà dicembre, l’Inter andrà negli Emirati Arabi per conquistare il trofeo massimo per squadre di club ed io ho entrambi i biglietti per lo stadio. Ecco, mi sono appena reso conto di aver scritto un paio di frasi mostruose, e se le rileggo mi vengono i brividi: io, l’Inter, la Coppa Intercontinentale e i biglietti per assistere alle due partite qui con me. Ho vissuto la mia traumatica infanzia sportiva con il Milan che ogni tanto, per non dire spesso, andava dall’altra parte del mondo per giocarsi le sue finali e per laurearsi la squadra più forte del pianeta. Sono cresciuto con il desiderio di poter vivere una cosa del genere, l’apice insuperabile per qualsiasi tifoso di calcio, ed ora sono qui, dopo un’annata memorabile ed unica con lo sguardo rivolto verso Oriente, verso un mondo lontano che i nostri ragazzi dovranno conquistare. Un paio di anni fa, scrissi un post in cui parlavo dei miei desideri, di cosa avrei potuto chiedere ad un ipotetico “Genio della Lampada” e nei tre sogni (2 dei quali erano assurdi o ironici) mettevo al primo posto vedere l’Inter conquistare la Coppa Intercontinentale in Giappone. Dopo due anni, sono ad un passo dal coronare questo desiderio fantastico, anche se la destinazione non sarà Yokohama ma la più vicina e sfarzosa Abu Dhabi. Onestamente, mi dispiace che la sede anche per quest’anno non sarà in terra nipponica, un luogo tanto lontano quanto affascinante, che avrebbe dato un pizzico in più di fomento a questa avventura. Come detto, i biglietti ci sono, e paradossalmente l’ostacolo più duro considerando i precedenti delle altre finali, è stato già brillantemente superato, c’è ora da organizzare un viaggio importante e costoso che prevede un’inevitabile soggiorno in terra araba. Ho contatto la Curva Nord un mese fa e mi è stato risposto che stavano valutando varie soluzioni, tra cui quella di un charter per abbassare il più possibile i prezzi. Partire con la Curva interista sarebbe la cosa più bella del mondo per mille ragioni, oltre che molto probabilmente la scelta meno costosa. Stavolta sono pronto a spese importanti perché l’occasione è meravigliosamente rara: c’è il Mondo che ci attende, un’Intercontinentale da conquistare e noi siamo lì, a pochi metri dall’ultimo ostacolo, cos’altro si può aggiungere?

Niente, ho detto tutto.

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