Peccato

Un muro, una barriera, un ostacolo da superare, stavolta non ci sono alternative, bisogna fronteggiare il grande avversario e batterlo. La testa che pulsa, la voce un po’ rotta, il cuore che batte più veloce: i momenti decisivi si vivono anche così, con il timore dentro e la voglia dell’impresa. Dall’aula T18 è Ciofi-Filologia Romanza: la super sfida.

Anche stavolta le mie paure non erano infondate. Non amo inventarmi preoccupazioni o finti ostacoli, ma quando affermo che la situazione è difficile raramente sbaglio. Mi porto a casa un 24 che di certo non mi riempie di soddisfazione, bensì mi lascia un gusto amaro per come sono andate le cose e per il fatto che questo voto mina la mia ottima media. Ho sostenuto l’esame con una delle due assistenti del professore e mi sono reso conto fin da subito che l’abbinamento non era stato dei più fortunati. Sono andato bene sul manuale, anzi direi molto bene, non ho sbagliato nulla e ho dimostrato una buona padronanza dell’argomento anche grazie a dei buoni riferimenti e a qualche interessante collegamento. Ancora una volta però mi è capitata la fastidiosa circostanza di affermare un qualcosa, avere ragione citando anche il libro ed essere smentito ingiustamente. Questo è avvenuto mentre parlavo delle lingue iberiche e quando ho fatto riferimento alla differenza fra occitanico e provenzale. Non mi è piaciuto l’atteggiamento dell’assistente e mi sono infastidito molto per le contestazioni ingiuste di quest’ultima. La parte dell’esame in cui non sono andato bene è stata quella relativa ai testi, delle sei fotocopie che avevamo, ovviamente mi ha chiesto l’argomento più difficile: i Giuramenti di Strasburgo con le complicatissime evoluzioni del francese antico. Oltre a questo testo, mi ha chiesto anche quello per il famoso sesto credito, e questa cosa non mi è piaciuta troppo anche perché solo con me ha avuto questa “attenzione” particolare. Alla fine, dopo un interrogatorio vero proprio di una lunghezza di cui non ho memoria, ero rimasto solo con lei in aula, a quel punto è giunto il professore a “liberarmi” poiché anche lui si era reso conto del fatto che era ormai in ostaggio di questa simpatica donna. Quando lei ha detto 23-24, oltre al mio stupore per un tale giudizio, il professore ha subito ribadito 24 e dopo aver preso in mano il mio libretto, ha cercato di capire come fosse andato realmente il mio orale per mettermi qualcosa in più, per non rovinarmi la media insomma. Non c’è stato nulla da fare, questo è il voto che mi porto a casa, meritavo di più, 26 sarebbe stato più giusto. Se l’avessi fatto con il professore sarebbe andata diversamente in tutto e per tutto, sia l’esame sia il voto da verbalizzare. Riguardo l’assistente posso dire poco e niente se non che le ho augurato la fine della povera Marta Russo, quando ho pensato a questa maledizione mi sono messo a ridere da solo, ma questo è il famoso lato terapeutico delle cazzate. Sono sempre molto obiettivo e quindi posso dire che oggi è andata male, quando sono stato favorito o ho preso più di quello che mi spettava l’ho detto, oggi però devo dire il contrario. Peccato che sia andata così, speravo in un esito diverso, ma uscito dall’aula sono andato subito in biblioteca per farmi delle fotocopie per l’esame di Letteratura inglese. Il 9 febbraio non è lontanissimo, c’è molto da studiare ed una fastidiosissima tesina di tre pagine da scrivere entro otto giorni. Fra due settimane sarà tutta un’altra storia, l’esame in questione mi piace e mi coinvolge molto di più ma soprattutto ci sarà da riscattare il passo falso di oggi.

Riprendendo il finale del post di ieri, posso dire che El Jardinero stavolta non ha segnato, mi sarei accontentato di un bel pareggio, ma alla fine, le decisioni arbitrali hanno fatto la differenza e a Torino capita spesso.

Peccatoultima modifica: 2011-01-24T16:00:18+01:00da matteociofi
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