Un punto d’incontro

Stesso posto, stessa situazione, ma diversi gli interpreti. Ieri sera è stato il turno dell’uscita con Vincenzo e Christian, un appuntamento stabilito e deciso già due settimane fa al quale abbiamo tenuto fede e questo ci ha permesso di trascorrere una bella serata insieme, dopo non so quanto tempo. L’intenzione di andare da Avalon nei pressi di San Giovanni è stata annullata dall’impossibilità di trovare un parcheggio nelle vicinanze, ovvero nel raggio di un paio di km, così abbiamo virato sul Devil’s Kiss, ma anche lì abbiamo dovuto abbandonare l’idea per la mancanza di un posto auto. A quel punto, dopo essermi reso conto che uscire a Roma è impossibile anche in mezzo alla settimana, abbiamo ripiegato sul Vecchio Franklin nei pressi della stazione Tiburtina, luogo in cui eravamo certi che avremmo trovato finalmente il parcheggio. Il nostro vagabondare è terminato e siamo entrati in un pub che a me non è certo indifferente per tanti motivi, ma in particolare per uno: è il ritrovo mio, di Antonio e David. È un posto che è divenuto il nostro luogo di incontro, siamo andati diverse volte lì, trascorrendo delle belle serate, che però nell’ultimo anno e mezzo non avuto più seguito. La frase con cui ho iniziato il post è quindi spiegata: ieri ho vissuto una serata molto simile a quelle passate con Antonio e David perché di fondo, mi sono incontrato con i miei vecchi, cari e più fidati amici del liceo e non solo. Vincenzo e Christian sono i corrispettivi perfetti di Antonio e David ai tempi delle superiori, e loro due in questi anni di università sono stati i due degni sostituti dei primi, ai quali mi lega un’amicizia che dura addirittura dalle medie. Penso che nessuno possa sostituire qualcuno nella vita, ma ci sono spesso delle situazioni e delle persone che ricoprono dei ruoli e delle posizioni molto simili. Se Antonio e David sono stati i perfetti compagni di viaggio dell’università, lo stesso posso dire di Vincenzo e Christian, basta solo spostare il riferimento cronologico di qualche anno indietro. Sono stato certamente fortunato ad avere incontrato persone del genere, ragazzi con i quali ho trascorso tanti momenti e ai quali mi legano molti bei ricordi, per questo ieri sono stato felice di aver passato una serata del genere. A volte ti rendi conto che anche se la frequentazione non è così assidua, perché non può più esserlo, certi rapporti cimentati nel tempo riescono ad andare avanti e si parla e ci si confronta come se ci si fosse visti la sera prima o la mattina a scuola. Mi ha fatto quindi immensamente piacere rivederli e ritrovarmi in un luogo certamente non banale per me e per quello che significa, un punto di incontro bizzarro, simbolo di rapporti simili che viaggiano dentro al tempo.

Un punto d’incontroultima modifica: 2011-01-26T14:53:54+01:00da matteociofi
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