2010: L’annus mirabilis

“Per troppe ragioni non penso che questo 2010 possa essere un doppione del 2009, non può succedere e soprattutto sarà avaro (forse inevitabilmente) di grandi appuntamenti. In maniera francamente esagerata ho sentenziato che sarà un anno in cui non potrà succedere nulla di interessante, per quanto mi riguarda, sarà il classico anno di passaggio tipo il 2003 oppure il 2005”.

                                                                                                                                        (7 gennaio 2010)

 

Questo era il mio pensiero nel primo post del 2010. Senza troppi giri di parole, credo di non aver mai detto una frase tanto sbagliata, o meglio, penso di non aver mai fallito in modo così plateale una previsione. Dopo questa autocritica sono molto felice nel rendermi conto che l’anno pronto a terminare sia riuscito a smentirmi regalandomi tutto, e quando dico tutto intendo veramente ogni cosa. Non è facile spiegare questo 2010, non è semplice raccontarlo perché in fondo non è possibile, punto e basta. In realtà devo dire che la laurea del 16/12/2009 è stato l’antipasto perfetto per un anno che si è rivelato ricco di emozioni, carico di brividi: un anno da 10 e lode insomma. Ho fallito la previsione, ma in compenso ho conquistato tutti i risultati che mi ero prefissato, ho vinto ogni cosa, ho raggiunto i miei obiettivi e per questo sono felice. Resterà per sempre l’annus mirabilis, pochi giorni fa riflettevo su un fatto: negli ultimi 5 anni, a partire dal 2006, le cose sono andate sempre meglio, ogni anno si è rivelato migliore di quello precedente e questo mi permette di dire che sono un ragazzo fortunato. È stato l’anno che non ti aspetti, quello che ti consegna le chiavi delle felicità senza fartelo capire, senza preavvisi. Il 2010 rimarrà l’anno dell’Inter e dei 5 trionfi, delle finali e della vetta d’Europa riconquistata, prima di tornare anche sul tetto del mondo sotto i miei occhi, dato che ero lì a pochi metri. A noi interisti è successa una cosa troppo grande e troppo bella per poterla raccontare, già l’ho detto, io non sono in grado, non ci sono parole per descriverla, mi dispiace per voi, ma certe emozioni le puoi solo vivere per poterle capire, descriverle non è umano. È stato l’anno dei viaggi, mai come quest’anno ho girato così tanto e sempre per piacere e per scelta, mai per obbligo: Atene, Milano per tre volte, Vienna, Montecarlo, Genova, Madrid, Abu Dhabi e Dubai, è stato un lungo tour che mi ha fatto scoprire posti nuovi e vivere momenti indimenticabili. È stato l’anno di Van der Pimnerd  e delle situazioni che ti sorprendono puntualmente quando non ci avresti scommesso un euro, l’anno in cui sono finiti dei rapporti ma allo stesso tempo ne sono iniziati altri comunque stimolanti. A livello universitario temevo questo 2010, soprattutto dopo la cavalcata della laurea, avevo paura del calo di motivazioni e del dover ripartire da capo dopo essere arrivati al traguardo. Fortunatamente non è andata così, ho cominciato la magistrale e ho recuperato subito il tempo perduto, chiudo un anno con dieci esami all’attivo ed il tassametro che indica già quota 54 CFU che tradotto significa 5 esami all’ultimo traguardo. È stato un 2010 in cui mi sono divertito, sono stato bene, la salute mi ha assistito e ho realizzato i miei sogni, soprattutto quelli di quando ero bambino che in fondo sono quelli più affascinanti. Poche ore ancora e poi sarà 2011, Gabriele mi ha detto che nel calendario cinese è l’Anno del Coniglio ovvero un anno di alti e bassi vertiginosi per quelli del 1987 come me. Vediamo cosa succederà, io voglio continuare così, su questa strada, con questa voglia e con il cuore ancora gonfio di emozioni per quello che mi è capitato in questi 12 mesi. Ringrazio tutti coloro i quali hanno condiviso con me il 2010, chi è stato sempre presente e chi ha trascorso con me magari un solo minuto, in fondo c’è stato bisogno veramente di tutti per coronare un’annata del genere. C’è un anno nuovo alle porte, saluto il 2010 con un pizzico di commozione ma sono già proiettato per le nuove sfide e per quegli orizzonti futuri che devo scoprire ed affrontare.

Grazie a tutti e Buon Anno.

Ci vediamo nel 2011.

 

 

La foto dell’anno

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Emirati: Più e Meno (parte seconda)

MENO

La viabilità: non è per niente facile muoversi ad Abu Dhabi e a Dubai, soprattutto se dopo un po’ si è stanchi del taxi. I mezzi pubblici sono molto poco utilizzati anche dalla gente del posto, quando si domanda il modo migliore per raggiungere una destinazione a chiunque, la risposta sarà sempre la stessa: Taxi!. Per chi invece non disdegna l’autobus o la metropolitana come il sottoscritto, questa dimensione non è cosi immediata e facile da comprendere. I taxi non costano troppo ma nemmeno sono gratis, nella settimana trascorsa negli Emirati avrò speso almeno 100 euro rendendo felici diversi tassinari. Gli arabi di fondo ragionano male, come tutti gli arricchiti che da poveracci diventano miliardari, si trovano grandi edifici, monumenti e palazzoni ma zero intelligenza, in particolare a livello stradale. Le strade di entrambe le città sono enormi, caotiche e con un traffico che spaventa anche chi vive a Roma come me. Scavano sottoterra per mettere i piloni dei grattacieli alti 543 piani ma non per costruire mezza metropolitana, Dubai ne ha una ma non se la fila nessuno. I mezzi non piacciono, meglio i macchinoni, tanto la benzina costa una sciocchezza e poi non esistono regole stradali, nessuno sa guidare e se in questa nazione esiste il più alto tasso di mortalità per gli incidenti in auto un motivo ci sarà. A tutto questo devo aggiungere una cosa di cui ho parlato in uno dei primi post, ad Abu Dhabi è impossibile attraversare la strada. I semafori con le strisce pedonali si incontrano ogni 300 km anche in centro ed i passaggi pedonali si contano sulle dita di una mano, per andare dall’altro lato della strada alcune volte bisogna fare una bella camminata e poi attraversare, a patto che non si voglia sfidare la follia degli automobilisti arabi.

L’aria condizionata: io detesto con tutto me stesso questo rimedio al caldo. Odio l’aria condizionata perché fa malissimo in generale, e a me uccide completamente. In questa settimana ho scoperto che gli arabi sono peggio degli americani e la sparano a 20° anche a dicembre quando per loro è il periodo meno caldo e la temperatura è assolutamente sopportabile. Nei centri commerciali, negli alberghi, nei taxi, ovunque, i condizionatori sono i protagonisti, questo mi ha costretto a coprirmi in diversi luoghi per il freddo come sul pullman di ritorno da Dubai, un viaggio fatto praticamente nel congelatore ad una temperatura polare.

Il cibo: per quanto riguarda il mangiare non mi sono trovato per niente bene. È vero che io ho i miei problemi con delle allergie e quindi non posso rischiare, però è altrettanto vero che o si vive nei fast food oppure è dura. KFC, Burger King e simili mi hanno dato una mano, ma alla fine non ne potevo più di hamburger, pollo fritto e patatine. Di ristoranti in giro non ce ne sono troppi, a Deira (un quartiere di Dubai) non ne ho trovato nemmeno uno e per poco stavo svenendo per la fame. L’ultimo giorno mi ha regalato un po’ di soddisfazione alimentare grazie a Mamma Rossella dentro il Ferrari World e Captain’s Arm un pub inglese dentro un hotel al Tourist Club di Abu Dhabi. In questi due posti ho mangiato bene, ho mangiato all’italiana e all’europea e sono tornato in hotel decisamente soddisfatto.

 

Tralasciando i più o meno, si è rivelato un viaggio magnifico, sono stato benissimo e ho vissuto ogni ora con l’emozione di chi era nel posto che desiderava da una vita, considerando il motivo per cui mi ritrovavo negli Emirati. Come Liverpool e Manchester nel 2008, è stato un altro viaggio solitario che mi ha insegnato qualcosa, perché questo modo di viaggiare ha un valore speciale ed un gusto molto più profondo, sostanzialmente ti mette alla prova con te stesso. L’avventura è terminata, tutto è stato meraviglioso, la missione è ufficialmente conclusa:

 

DA ABU DHABI, L’ABBIAMO RIPORTATA A CASA !

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Frase della settimana e quindi del viaggio

Tifoso interista rivolgendosi al conducente dell’autobus:”Ueee Alì Babà! Apri sta cazzo di porta che dobbiamo scendere!”.

La pista

La festa è finita, gli amici se ne vanno, i parenti pure. Dopo la vigilia, Natale e S.Stefano, la tre giorni più importante delle festività si chiude con un bilancio assolutamente positivo. Credevo che potesse essere un 25 dicembre un po’ sottotono, invece sono stato decisamente smentito e sono ben felice di tutto ciò. Come sempre la vigilia l’abbiamo trascorsa da mia zia mentre Natale e il 26 a casa mia con tutti i parenti. Abbiamo mangiato tanto e bene, ci siamo divertiti e per quanto mi riguarda, ho respirato un’aria serena e molto natalizia; di fondo ho apprezzato ogni minuto di questa tre giorni. Sono stato contento dell’atmosfera e stasera ho ringraziato mia madre per essersi adoperata ancora una volta e per avermi regalato un bel Natale in tutti i sensi. Ho ricevuto un sacco di regali, tanti e inattesi, sotto un albero che anche questo giro ha regalato numerosi brividi. Due maglioni, una polo, un giubbotto, un pigiama, un mucchio di soldi, una sciarpa con il berretto, ma soprattutto la pista delle macchinine. Adesso immagino che ognuno di voi si starà interrogando sull’ultimo dono e ancor di più sulla mia età e la connessione fra le ultime due cose, ma non c’è nulla da chiarire se non il fatto che io sognavo di ricevere questo regalo da anni, da quando la pista di Batman ambientata a Gotham City, decise di non funzionare più una triste mattina di primavera. Mio zio mi ha fatto il “Regalo Schierato”, quello che sprigiona entusiasmo e ti permette di realizzare un desiderio ormai quasi nascosto. Quando ho scartato la confezione, dopo un’esultanza sopra le righe, ho aperto e montato immediatamente la pista ed in seguito tutti abbiamo iniziato a giocare con le macchinine che sfrecciano ad una velocità pazzesca. Certi regali, certi giocattoli, sono semplicemente immortali: la pista ed il trenino appartengono a questa ristretta categoria, un universo di oggetti che sono intramontabili e uniscono ogni generazione senza limiti di età. Anche ieri mattina, prima di pranzo, ho passato del tempo a divertirmi con il regalo più inatteso e simpatico del Natale e per questo voglio ringraziare nuovamente mio zio. Il brivido di giornata, la notizia che ha impreziosito ancor di più il mio Santo Stefano, è stata la valigia ritrovata dopo 6 giorni di attesa. Finalmente ho potuto riabbracciare il mio bagaglio e questo ora mi permette di dire che il viaggio negli Emirati, è stato perfetto in tutto e per tutto. Natale è passato, ora il calendario punta dritto alla notte di San Silvestro e a Capodanno, ma fino adesso tutto è stato bellissimo come ogni volta che ci riuniamo intorno ad un tavolo e stiamo bene.

Buon Natale da chi ha vinto il Mondiale e buon proseguimento di feste.     

Emirati: Più e Meno (parte prima)

Sono tornato a Roma dopo un ottimo viaggio con l’Etihad e sono riuscito a ripartire da Francoforte senza troppi problemi (2 ore di ritardo) considerando il caos negli aeroporti tedeschi causato dal maltempo dei giorni scorsi. Giunto a Fiumicino, a me e ai miei amici napoletani interisti, non è stato recapitato il bagaglio e ormai sono tre giorni che sto incollato al telefono per avere notizie sulla mia valigia, calcolando che all’interno di questa ho una serie di cose a cui sono estremamente legato affettivamente. A distanza di alcuni giorni, dopo essermi immerso nuovamente nella quotidianità italiana, posso tracciare un resoconto finale di questo bellissimo viaggio, un’esperienza ed un’emozione che ricorderò per sempre.

In questo post e nel prossimo, parlerò dei più e dei meno che hanno caratterizzato l’avventura negli Emirati.

PIU’

Il clima: La temperatura è stata fantastica. Caldo di giorno e tiepido la sera, 26° di media durante la mattinata ed un vento che permetteva di non soffrire troppo l’umidità. La settimana vissuta si può paragonare come clima a quella di inizio giugno qui in Italia. Nei giorni in cui la nostra penisola si è piegata nella morsa del gelo, io me ne stavo in pantaloni corti imprecando contro l’aria condizionata a palla. Sensazione unica.

Cordialità e sicurezza: sapevo che in questi posti tutto era tranquillo ed infatti così è stato. Viaggiando da solo non ho avuto nessun tipo di problema, la popolazione è serena e per nulla fastidiosa, cordiale e premurosa nell’aiuto per qualsiasi problema. Il senso di sicurezza che ho provato, l’ho avvertito solo da un’altra parte, nella famosa nottata monegasca a fine agosto.

Edifici: Abu Dhabi sembra New York, mentre la New Dubai una città del futuro. Cinque anni dopo il viaggio negli States, ho vissuto una sensazione molto simile: camminare con il naso all’insù rapito dai grattacieli infiniti ed il rischio costante di inciampare o andare lungo dato che gli occhi  non erano mai rivolti in avanti. Ho visto delle costruzioni splendide, sono due città che evolvono continuamente e fra 5 anni saranno completamente diverse da quelle che ho ammirato ora. Mi piacciono luoghi del genere forse perché fondamentalmente sono molto occidentali, quanto meno nel loro aspetto.  

Mare: Azzurro, celeste, blu, verde, a volte trasparente, l’acqua del Golfo Persico è un arcobaleno marino. Un mare caldo e praticamente mai mosso è la cornice o lo sfondo più bello per dei posti del genere. Incantevole.

Ferrari World: un ferrarista in un luogo del genere potrebbe morire. Questo parco divertimenti tematico è qualcosa di inimmaginabile, bellissimo, divertente ed emozionante. Ho speso 45 euro ma a fine giornata, dopo 5 ore trascorse in questo paradiso, ero felice di averli tirati fuori. Attrazioni mozzafiato nel vero senso del termine: il Formula Rossa non si può spiegare perché quello che si prova è folle. In meno di 5 secondi ti ritrovi a 240 km/h e a 52 metri da terra, l’accelerazione è semplicemente mostruosa, una fitta allo stomaco e via. Speed of magic ma anche Driving with the champion mi hanno regalato brividi a non finire, simulazioni di guida ultra realistiche e una varietà di effetti scenici che rendono il Ferrari World una meta assolutamente obbligatoria.

Continua…