8 dicembre

È stato un 8 dicembre strano, di certo insolito e caratterizzato da alcune situazioni non consuete. Ieri sera mi sono addormentato verso mezzanotte dopo aver letto alcune pagine di Marcovaldo, l’ultima lettura nella quale mi sono immerso e che mi appassiona decisamente. Ho dormito poco, alle 5.15 mi ha svegliato mia madre e dopo un quarto d’ora eravamo già in macchina diretti verso Ciampino. L’aereo per Genova in partenza alle 6.55 ha obbligato il sottoscritto ad una sveglia micidiale per portare mia madre in aeroporto. Un’ora dopo ero di nuovo a letto con il pigiama, pronto per il secondo tempo, una ripresa stroncata da mio padre che poco prima delle 10 mi ha svegliato nuovamente per fargli la puntura mattutina essendo malato ormai da dieci giorni. Un sonno agitato è stato bloccato dai miei genitori per differenti motivazioni e così ho cominciato a respirare l’aria di questo giovedì dell’Immacolata. Anche stavolta non abbiamo rispettato la tradizione e non ci siamo adoperati per preparare l’albero natalizio. Negli ultimi anni è un impegno che rimandiamo al fine settimana e anche in questa occasione sarà così. È stata una bellissima giornata metereologicamente parlando: cielo terso, aria non troppa fresca ed una temperatura che sulla mia veranda ha toccato anche i 25° intorno all’ora di pranzo. Non c’è traccia di neve sulle cime delle montagne che vedo da casa, mi dispiace per gli amanti dello sci ma io preferisco una giornata così, molto simile ad una bella mattinata di primavera con le temperature alte e il sole pronto a scaldare. Ho studiato un po’, ho letto una ventina di pagine del Taylor Report, mi sono trastullato sul web e ho riflettuto sul fatto che a livello sportivo è un periodo sempre più nero. L’Inter continua a perdere, a GoalUnted (gioco manageriale di Internet diventato ormai ragione di vita) la mia fantasquadra vive un momento di flessione e ieri sono stato raggiunto sul 3-3 al minuto 90 ma soprattutto non riesco più a prendere mezza scommessa. Sono ormai in rottura prolungata da 8 partite, sembrano lontanissimi i periodi in cui ero un infallibile cecchino delle scommesse, uno in grado di vincere anche in rapida successione. Fortunatamente sono in ripresa dal punto di vista fisico, domani si torna al lavoro, l’ufficio non chiude, niente ponte ma va bene così. È ormai un 8 dicembre che volge al termine, il week end è vicino e poi inizierà il rush finale, le due settimane prima di un altro Natale che attendo con quell’immancabile e personale dose di entusiasmo.