Il bilancio di fine anno

Archiviato positivamente il trittico natalizio, il calendario corre veloce alla notte di San Silvestro, con il traguardo di fine anno ormai a due passi è opportuno fare un bilancio di questo 2011 nel penultimo post annuale. Dodici mesi fa ero qui a raccontare l’annus mirabilis, il 2010 stratosferico, un qualcosa di impossibile da replicare, oggi stilo un resoconto di questo 2011 che in realtà è stato positivo e al di sopra delle prospettive, il timore di una flessione dopo i fasti precedenti era presente ma alla fine non è andata così. Dicono che riconfermarsi sia la cosa più difficile, per questo non ho mai preso come parametro costante il 2010, ho lavorato e ragionato senza termine di paragone altrimenti sarebbe stato ingiusto e proibitivo per l’anno che alla fine ho vissuto. L’ho detto, è stato un 2011 positivo, mi è piaciuto e si è attestato sui livelli del 2009, mi sono divertito, sono stato tutto sommato bene in salute, mi sono tolto diverse soddisfazioni e mi reputo migliore dell’anno scorso, migliore nel non farmi più alcuni problemi inutili, vivere le situazioni con maggior spensieratezza senza troppi calcoli. Credo di essere migliorato sotto questo punto di vista, magari sarò peggiorato in qualche altro aspetto, ma il mutamento più importante a mio parere è quello appena citato. È stato l’anno con cui ho chiuso la magistrale e di fondo l’università: il 2 settembre ho sostenuto l’ultimo esame e circa un mese e mezzo dopo è iniziata la mia tesi. È stato l’anno dei viaggi dagli amici, delle visite a domicilio: un’altra tappa e un’altra esperienza con David e il più grande viaggio di sempre a Pechino da Gabriele, l’evento che rimarrà il simbolo di questo anno senza dubbio e senza mancare di rispetto a nessuno. Un 2011 che sportivamente parlando ha visto l’Inter protagonista con una rimonta strozzata sul più bello ma vincitrice nella splendida finale dell’Olimpico, in una cornice meravigliosa, un altro ricordo vissuto e condiviso con Alfredo. Dopo l’abbuffata del quintuplete del 2010 è stata una stagione importante che ha visto la squadra pur sempre competitiva e forte. Rimarrà un anno in cui certi rapporti si sono rinforzati malgrado le distanze, in cui le gerarchie si sono modificate, altri rapporti sono stati riallacciati seppur con difficoltà, altri continuano inesorabilmente a consumarsi male ma spesso succede anche questo. Le relazioni belle e sane, forti e coraggiose ci sono, vanno avanti malgrado tutto e hanno avuto la forza di sfidare il mare in burrasca e per questo oggi hanno un valore ulteriore, un sapore più intenso. Mi porto dietro un sacco di bei momenti di questo 2011, così come la prima vera esperienza lavorativa intesa come un impegno costante, un terreno sul quale mi sono presentato con massima umiltà e voglia di capire. Dopo 9 mesi di lavoro sono felice di quanto ho fatto ma soprattutto della stima e della considerazione che percepisco, un attestato importante che mi dà soddisfazione. Mi affaccio ad un nuovo anno con tanta curiosità ed un buona dose di ottimismo, credo di essere diventato un realista che tende al positivo, questa è l’eredità che mi lascia il 2011. Mi attendo un 2012 esageratamente importante: discussa la tesi si aprirà un mondo nuovo che oggi ha molti interrogativi ma che non mi inquieta. Sarà come il 2006, passerò da una dimensione ad una completamente differente ma non è detto che il passaggio sia necessariamente un trauma negativo. Cinque anni fa fu una transizione ottima, un miglioramento totale che mi ha regalato anni meravigliosi, nel 2012 chissà come sarà. Questo capitolo targato 2011 volge ormai al termine, uno nuovo è pronto per essere scritto e riempito da altre sfide e da altre emozioni, doveva essere l’Anno del Coniglio per me nel calendario cinese, un anno caratterizzato da alti e bassi ma non è stato così, è stata un’altra annata densa e viva con il segno più da marcare vicino, la speranza è che possa essere il prologo a qualcosa di ancora più bello e grande.

 

 

La foto dell’anno   

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