Riflessioni di viaggio: l’eternità della Terra Santa

Non è mai semplice riordinare le idee e parlare di un viaggio come quello che abbiamo appena avuto la fortuna di vivere.

Non è facile, semplicemente perché c’è talmente tanto da dire che il rischio è quello di fare confusione, di mescolare pensieri e ricordi, giornate e visite. In situazioni del genere, credo che l’unica cosa sia veramente parlare con il cuore, senza voler descrivere qualcosa per forza ma solo raccontando un punto di vista da pellegrino, turista, visitatore e giornalista, ossia quello che siamo stati in questi ultimi 10 giorni in Terra Santa.

Prima di partire sapevo che sarebbe stata un’esperienza indimenticabile, avevo questa netta sensazione che con il passare dei giorni, viaggiando inizialmente in Israele, è diventata sempre più una convinzione e da ieri, tornati a casa, una certezza.

Ho già avuto occasione di dire che una delle prime percezioni è stata quella di sentirmi a casa. I colori, il clima, il cielo azzurro, un senso di profonda spiritualità e tante persone che parlavano la mia lingua, una serie di dettagli che mi hanno fatto sentire nel mio paese, una sensazione strana, inattesa, ma molto bella.

Tante persone in passato mi avevano parlato bene della Terra Santa, sia chi ci era stato in pellegrinaggio, così come chi era stato lì per ragioni diverse. Oggi, posso solo concordare con tutte queste opinioni positive, perché sono contento di quello che ho sperimentato e sarei il primo a suggerire una esperienza del genere.

Abbiamo girato molto, macinato chilometri, percorso in lungo e in largo Israele, Palestina e Giordania senza sosta, per cercare di fare tutto il possibile e penso che anche questo obiettivo sia stato ampiamente raggiunto. È stato interessante mescolarsi con persone di età e città diverse, con gente sconosciuta ma allo stesso tempo legata da una fede incrollabile e da una vitalità da invidiare.

È stato bello esserci, essere presente in certi luoghi tante volte sentiti e finalmente davanti a me, ai miei occhi.

Alcune persone mi hanno chiesto di fare un parallelismo fra la Terra Santa e Roma, ho pensato a questo legame e ho provato a rispondere. C’è indubbiamente un filo che collega questi posti, ma Betlemme, Nazaret o Gerusalemme sono i luoghi in cui tutto è cominciato, Roma è invece il posto in cui la religione si è sviluppata, la città in cui da secoli il Cattolicesimo ha la sua casa. Roma è attualità, la Terra Santa è storia, l’origine di tutto, un concetto questo che è tornato a Nazaret nella Basilica dell’Annunciazione, a mio avviso uno dei luoghi più belli.

Qui ho incontrato ed intervistato Padre Sinisa, francescano, croato di Zagabria, il quale nella sua spiegazione mi ha sottolineato come in quel sito ci fosse un qualcosa di speciale. Senza di quello infatti, senza l’annuncio dell’arcangelo Gabriele a Maria, non ci sarebbe stato nulla, tutto quello che viene dopo parte da lì. Vero, verissimo. Per questo a livello simbolico credo che sia il luogo da tenere a mente in maniera speciale.

Il nostro ultimo giorno è stato a Petra, in Giordania, circa 250 km a sud della capitale Amman. Nel 2007 Petra è stata dichiarata una delle cosiddette sette meraviglie del mondo moderno, un posto incredibile gemellato con Matera, un abbinamento che non mi ha del tutto stupito conoscendo la città della Basilicata.

Petra rimane il mio posto preferito in qualità di turista, perché se tolgo il valore simbolico delle chiese visitate, quelle rimangono tali, costruzioni, edifici, Petra invece è qualcosa di unico, un paesaggio raro e quindi non facile da rivedere. Cavalli, rocce, sabbia, un salto all’indietro che ci ha affascinato, e che nella mia classifica personale mette questa città al fianco di Gerusalemme, uno di quei posti che meritano di essere visti almeno una volta nella vita per quello che racchiude, il fatto di essere santa per tre religioni dice tutto e non lascia spazio ad ulteriori spiegazioni.

Una “Città Eterna”, una definizione che me ne ricorda un’altra, la mia, e se mi sono sentito a casa, e tutto è stato meraviglioso, non credo sia un caso.

Riflessioni di viaggio: l’eternità della Terra Santaultima modifica: 2016-03-08T15:17:07+01:00da matteociofi
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