Proprio un anno fa…

22/04/2007

Siamo Campioni d’Italia per la quindicesima volta grazie alla vittoria in trasferta a Siena e alla simultanea sconfitta della Roma a Bergamo. Speravo che non succedesse proprio oggi, ma è andata così. Ho sperato fino all’ultimo che la Roma pareggiasse ma il risultato non si è più sbloccato, le vittorie non si possono programmare ma vanno rispettate ed accolte quando arrivano. Nel finale poi mi sono commosso (me lo aspettavo) anche perchè la delusione di non essere né a Milano né a Siena è stata forte e si è andata ad accomunare con l’emozione di un momento atteso diciotto anni, per quanto mi riguarda una vita intera. Mentre scorrevano le immagini di festa negli spogliatoi ed in Piazza Duomo ho ripensato a tutte le volte che ho immaginato e sognato questo momento, a quando giocavo sotto casa con la maglia di Bergkamp della Fiorucci, alle eliminazioni cocenti e a i momenti in cui vedevo gli altri festeggiare. Devo ammettere che c’è stato un momento, un paio d’anni fa, in cui ho cominciato a pensare che l’Inter non avrebbe più vinto uno scudetto durante la mia vita e quindi il mio più grande desiderio sarebbe rimasto incompiuto. Ora invece non riesco a ricordare di aver agognato per due decenni nient’altro (cos’altro c’è che sia sensato agognare così a lungo?), e non mi viene in mente niente che abbia desiderato da ragazzo come da adolescente e da bambino. Siate tolleranti quindi con quelli che descrivono un momento calcistico come il loro miglior momento in assoluto. Non è che manchiamo d’immaginazione, e non è nemmeno che abbiamo un’esistenza triste e vuota; è solo che la vita reale è più pallida, più opaca, ed offre meno possibilità di frenesie impreviste. Dopo aver ascoltato interviste, e aver visto approfondimenti e festeggiamenti in Tv, ho pensato che in nove mesi ho raggiunto ciò che sognavo da sempre (mondiale e scudetto) e che da domani sarò colto da una forma incurabile di nichilismo che mi darà un senso di vuoto nei confronti del mondo. Sono consapevole di aver raggiunto l’aponia e l’atarassia come dicevano gli epicurei nell’antichità, ovvero la mancanza di dolore e di turbamento nell’anima. Per la prima volta in vent’anni mi addormenterò senza questo sogno nella testa, è quasi l’una e mezza di notte ormai, ed  il giorno che aspetto da tutta la mia vita sta per concludersi. Sono finalmente felice, siamo Campioni d’ Italia e non ho veramente più nulla da dire.

Proprio un anno fa…ultima modifica: 2008-04-22T23:21:08+02:00da matteociofi
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