Canzoni

Nel libro Alta fedeltà, romanzo di successo di Nick Hornby, il protagonista è Rob, un simpatico trentenne proprietario di un negozio di dischi a Londra. La passione per la musica lo porta costantemente a stilare classifiche e graduatorie su canzoni e cd, una mania che viene proposta ripetutamente nelle pagine. Inevitabilmente, emerge il legame che si instaura fra musica e vita, ma soprattutto fra canzoni e persone, ed in fondo, questa compenetrazione è una caratteristica che trova spazio in ciascuno di noi. Riflettendo su tutto questo, pochi giorni fa, pensavo ad alcuni miei amici, a delle situazioni, ma anche ai viaggi a cui lego delle canzoni, le quali hanno assunto un significato speciale. L’ultimo collegamento è stato fra Silvia e Forever Young, anche se oggi mi ha fatto notare come Per dimenticare, poco meno di un anno fa, aveva avuto già la sua importanza. Diverse sono le canzoni che mi riconducono a Maria Grazia: American Boy, Dicono di me, Half the world away e Beggin’ you, mentre a Francesca certamente Indietro di Tiziano Ferro. Passando ai miei amici, riferendomi a Simone è Wannabe delle Spice Girls, Scatman’s world e la sigla della Domenica Sprint a Gabriele, Cristiano si unisce in modo indissolubile a 2 times. Andrea è 1-2-3-Super, David e il viaggio a Verona, hanno come sottofondo Il giorno dei giorni, il capodanno a Venezia Hot & Cold ed Amici mai. Alfredo mi riporta in mente Viaggio solo, mentre Teoria Mezzogiorno di Jovanotti. Passando ai momenti, le mattine del quinto liceo erano scandite da Roll with it, che mi accompagnava dalla banchina della metro all’ingresso di scuola. Lo scudetto del 2007 è per me legato a Ti scatterò una foto, quello dell’anno successivo a He’s a pirate, mentre i mondiali del 2006 in modo inevitabile e scontato a Seven nation army. La terza media e gli esami di licenza, ricalcano le note de L’infinito di Raf, così come il primo anno di università ha il ritmo di Grace Kelly e Rehab. L’ultimo grande appuntamento, ovvero la tesi, è stato caratterizzato da Rockin’ chair e Cum on feel the noize; quanto all’ultimo mese, la mia personale sigla è senza dubbio Listen up.

Frase della settimana

Alfredo:”Sto sognando ad occhi aperti, parola d’ordine…fomento!”

Semifinalisti

“Guarda che se segniamo il 2-1 nei minuti che mancano, ti butto il divano dalla finestra”. Con queste parole mi rivolsi a Enrico, dopo il gol del pareggio di Martins, nell’euroderby di semifinale del 2003. La mia “minaccia” non si concretizzò, perché Abbiati deviò con il classico colpo di culo rossonero il diagonale di Kallon, il milan passò, il Capitano uscì in lacrime, ed il resto è storia. Quella è stata la nostra ultima apparizione in semifinale, sette anni dopo, accediamo nuovamente fra le migliori quattro, consapevoli di potercela fare, sicuri delle nostre possibilità. Dovevamo uscire con il Chelsea, i gufi ci avevano già dato per spacciati, le cose sono andate poi in tutt’altro modo, ma con il Barcellona in semifinale stanno ripetendo tutti lo stesso concetto. Penso che l’Inter di oggi, sia ben diversa da quella senz’anima vista al Camp Nou a fine novembre, l’evoluzione c’è stata, la convinzione è ben diversa, la fiducia e la voglia potrebbero fare la differenza. Questa estate, dopo la cessione di Ibrahimovic, scrissi un post (28/07/2009) in cui tratteggiavo uno splendido scenario, incontrare il Nasone e sbatterlo fuori dalla coppa. Dopo che la smania di vincere in Europa l’ha fatto emigrare, sarebbe una splendida vendetta, uno di quei perfidi pensieri che possono regalare un sapore magico. Quattro vittorie di fila da quando è iniziata la fase a eliminazione diretta, cinque se consideriamo pure il girone, un solo gol subito e soprattutto la conferma di un gruppo che pare granitico, per spirito di sacrificio e volontà. Ci siamo quindi, i gufacci avranno ancora due partite per darsi da fare, Madrid dista sempre meno, ma il campionato incombe nuovamente così come la coppa Italia. L’avventura prosegue, il sogno anche. Crediamoci.

Le altre italiane in coppa

Mercoledì: Milan-Lione ore 20.45

Giovedì: Juventus-Amburgo ore 20.45 e Benfica-Roma ore 19.00

Pasquetta

Se il primo gennaio del 2009, mentre eravamo a Venezia, mi avessero detto che un anno e mezzo dopo, avrei passato pasquetta a casa Teoria, mi sarei fomentato a tal punto che avrei trascorso la serata ad ubriacarmi con Secia de’ Vin. Nonostante le importanti assenze del Drastico e de La Bionda, l’entusiasmo non è venuto a mancare, e così, io ed il neo rettore David, stamattina ci siamo imbarcati alla volta di Velletri, per passare la giornata con la nostra cara amica, con Luca e con il resto della banda. Tempo variabile, qualche goccia, ma nel pomeriggio uno squarcio di sole successivo all’arcobaleno, ci ha fatto compagnia fino all’ora di cena. Giornata piacevole, gruppo abbastanza confermato, tra cui i volti noti dell’università provenienti da Velletri e dintorni. Una bella grigliata a pranzo: salsicce, pancetta, bruschette, wurstel usati come hot dog, e poi tutti fuori ad approfittare della tregua del tempo, per giocare a nascondino nella tenuta di Teoria, che è un po’ come quella di Albano Carrisi. In seguito il biliardino si è ritagliato il proprio spazio, e posso riportare un bilancio praticamente in pari, non come nella “partita folle” 5 contro 5, maschi e femmine mischiati, in uno spazio ridottissimo a giocare a calcio. Immancabile la partita a freccette dove non ho ottenuto risultati memorabili, mentre il premio come migliore della giornata, va assegnato a La Schierata di Velletri, che in realtà è di Lariano, ma che ha vinto su tutti indiscutibilmente. Verso le 19.30 siamo ripartiti da casa Teoria, alla volta di Roma, perfetto il viaggio di ritorno a parte quando la macchina è slittata all’incrocio di Marino e abbiamo rischiato un brivido finale. Esattamente dieci ore dopo, eravamo di nuovo al parcheggio del PTV io ed il caro Spera.

Grazie Teorì, è stato un piacere.

 

Frase del giorno

Automobilista:”Vnfvhnvjigjrvcmkxmkmvrphgpukpkrpoejoi due criceti”

 

P.S. A Dà, le due volte che t’ho fregato a nascondino, mi ero nascosto in piedi dietro la persiana, il nascondiglio che ti eri preparato tu…

Aprile

Il calendario indica 3 aprile, ma non mi interessa tanto la data, quanto il mese in cui siamo entrati da qualche giorno. Negli ultimi anni, è sempre stato un mio personalissimo spartiacque, è sempre successo qualcosa che poi ha pesato enormemente sul resto dell’annata. In qualche modo, aprile diviene involontariamente l’anticamera della mia stagione, quello che avviene in questo mese poi me lo ritrovo più avanti. Due anni fa, ovvero nel 2008 fu un punto di partenza, mentre l’anno passato, fu contemporaneamente punto di arrivo di una cosa e lo start di un’altra ben diversa. Rileggendo un vecchio post, mi è tornato in mente come la prima domenica di aprile dell’anno scorso, la passai a Castel Romano e dopo al mare, mentre domani sarà a casa in famiglia, essendo Pasqua. Non so quale brivido si nasconda in questi 30 giorni, se qualcuno rispondesse da Malta, forse il colpo di scena potrebbe arrivare da un’isoletta del Mediterraneo e da un contratto che sta dentro un cassetto e attende di essere firmato. Magari il momento clou già c’è stato, e mi riferisco  al post scritto e pubblicato ieri. Aprile resta il mese in cui i problemi di salute, il polline, i primi caldi, il cambio di stagione mi ammazzano e se non sto già bene, è la riprova che certe scadenze vengono rispettate. Sarà il mese in cui ci giocheremo tutto, per la prima volta, da quando seguo l’Inter (oltre 15 anni) siamo impegnati su tutti i fronti, possiamo vincere tutto o perdere tutto, ma esserci è fondamentale, l’importante è portare qualcosa a casa, continuare a vincere. Ma per conquistare qualche trofeo, proprio aprile sarà determinante, e martedì sera spero di comprare almeno un biglietto, quello d’andata per Madrid. Comunque sia, il mese che mi appresto a vivere qualcosa dirà, a maggio probabilmente  lo scenario, o meglio il mio stato d’animo, sarà diverso rispetto ad oggi.

“Io ne ho viste cose che vuoi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione… e ho visto i raggi β balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire”. (Blade Runner)

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