Cose da ricordare

Brucia sempre perdere una finale europea, ma fa ancor più male se la sconfitta arriva dopo una partita non giocata e contro una squadra assolutamente alla nostra portata. Il viaggio in terra monegasca va in archivio con il segno negativo per quanto riguarda l’aspetto sportivo ma lo ricorderò comunque a lungo per i numerosi brividi che solo una trasferta europea e solitaria del genere può regalare. Sono molte le cose da tenere a mente, da fissare nel cuore e nella memoria, momenti che meritano di essere vissuti a pieno con l’entusiasmo e il divertimento che contraddistingue situazioni del genere. Ricorderò la stazione ferroviaria di St. Augustin a Nizza, ma anche quella di Montecarlo dove non hanno il deposito bagagli; i tantissimi tifosi dell’Atletico lungo Port Hercole festosi e cantanti già dal primo pomeriggio e la barca di Moratti (Carlotta) davanti alla quale mi sono ritrovato davanti per caso mentre passeggiavo lungo il molo. Ricorderò il percorso in salita per arrivare allo stadio e la cena alle 18.30 dopo aver comprato un baguette ed un etto di salame al Carrefour, così come la piazzetta colma di tifosi di entrambe le squadre che bevevano assieme. Non potrò dimenticare il fortuito incontro con Settore, colui che ha il blog interista più visitato e cliccato dai tifosi nerazzurri, un personaggio che è diventato un’icona e con il quale ho intrattenuto una chiacchierata tanto breve quanto assurda: sapevo praticamente tutto di lui, ma questa è la magia del blog. La felice sorpresa è stata anche la citazione nei miei confronti che ho letto ieri sera su un suo divertente post relativo a Montecarlo e poi da Matteo, giovane e coraggioso interista romano che ha in piedi alcune vertenze con la società circa la vendita dei biglietti e che quindi gode di tutta la mia solidarietà”. Ricorderò il fatto che non mi sono reso conto di essere sotto la stadio poiché è mimetizzato con altri palazzi e dall’esterno pare un edifico normalissimo, ma anche il colpo d’occhio comunque ad effetto appena giunto al mio posto in tribuna. Non sarà facile dimenticare i bagni dello stadio: belli e puliti, gli unici al mondo con le piastrelle, ma anche il tifo interista ancora una volta splendido, con l’applauso ed un tale incitamento a fine partita che sembravamo noi i vincitori. Terrò a mente l’amarezza mentre uscivo dal Louis II, il pub della Guinness, e l’entrata al casinò dentro al quale ho fatto nottata andando via solo alle 4, ovvero l’orario di chiusura. Mi ricorderò del fomento che trasmette la roulette grazie alla quale ho vinto 13.50 € uscendo imbattuto dal casinò e l’attesa dell’alba sul lungomare; il sole sorgere su Montecarlo seduto da solo sulla spiaggia e la discussione con il gendarme monegasco che alla fine ha dovuto darmi ragione. Non scorderò le due ore passate in compagnia sulla spiaggia del Larvotto insieme a Manuel tifoso interista di Berna, la ricerca del Mcdonald’s e la camminata fino alla stazione dove è iniziato il più lungo viaggio di ritorno da Montecarlo a Genova: 5 ore esatte, 3 treni e 2 coincidenze. La fine della trasferta nel Principato ha coinciso con i due giorni ospite dai miei parenti a Genova, ed anche qui, è difficile dimenticare la simpatia, l’affetto e l’ospitalità che come sempre mi mostrano. Male la partita, bene tutto il resto: memorabile trasferta e altro ricordo indelebile che mi porterò dietro anche grazie all’Inter.

 

 

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