Mettiamola così

 

Ancora 4 giorni e poi girerò intorno la boa per intraprendere il lungo viaggio di ritorno verso il porto. Verso casa.

Le considerazioni generali su questa esperienza le lascio quindi ai prossimi post, quando anche a livello temporaneo potrò tracciare una prima valutazione approfondita di questa avventura.

Capitolo lavoro. E’ cominciata un’altra settimana di lavoro, oggi il giornale è stato chiuso e mandato in stampa, il martedì rimane la giornata più lunga e stressante, con la classica frenesia che si respira in una redazione quando il tempo scorre e tutto deve essere perfezionato.

Ho scritto un paio di articoli, quello su Auschwitz invece dovrebbe essere pubblicato nel prossimo numero. Collaboro, lavoro, scrivo. Mi sto dando da fare anche se forse la difficoltà più grande rimane quella relativa al capire. Sto migliorando il listening, e questo è fondamentale, un notevole passo in avanti e dei miglioramenti sensibili se paragonati a quelli delle mia esperienza di studio qui. Scrivendo in media tre articoli a settimana anche la mia capacità di scrittura e stesura sta crescendo. Lo speaking  invece non migliora di pari passo e non so benissimo il motivo. 

Il vocabolario si amplia, anche perché leggendo tanto in inglese trovo e scopro sempre nuove parole ed espressioni a me sconosciute. La scorsa settimana mi sono cimentato in un paio di video che sono stati pubblicati sul sito, uno dei quali al Cardinale Levada che oltretutto è anche il Diacono di Santa Maria in Domnica, la chiesa in cui si sono sposati i miei genitori, una clamorosa coincidenza che gli ho fatto notare.

Spazio dalla scrittura alla ripresa e al montaggio dei video, per cambiare e migliorare, ma soprattutto per sperimentare e prendere dimestichezza con il maggior numero di cose possibili.

                                       

Capitolo casa. Domenica sera l’amministratore delegato è partito nuovamente verso Roma dove rimarrà fino al 30 novembre. Tutto ciò ha comportato un mio nuovo spostamento, infatti dalla stireria-cameretta-tugurio sono tornato al piano sopra nella camera del padrone di casa. Dopo due settimane su un materassino da campeggio di una piazza e mezzo, ritorno a far riposare le mie ossa su un letto normale. In più, potrò finalmente disporre di un bagno con la doccia e non con la vasca, una di quelle cose che non ho mai sopportato e che nelle ultime due settimane ho iniziato a detestare. Termina il mio periodo da giornalista-inviato stile profugo e torno a vivere una situazione di semi-normalità. Passerò altri venti giorni in quel di Crumlin, perché al ritorno dell’amministratore delegato dovrò spostarmi e andrò a casa del direttore del giornale a Ballaly. E’ un mese che sto qui e non ho disfatto le valigie, presumo che non accadrà mai considerando il prossimo (spero ultimo) spostamento. Ho la roba piegata e riposta nei bagagli, sarà più facile prepararli quando dovrò tornare a casa. Mettiamola così…

Mettiamola cosìultima modifica: 2013-11-12T21:57:41+01:00da matteociofi
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