Lo scorso 2 marzo

Nell’ultimo post ho raccontato la vigilia della magistrale sfruttando la ricorrenza e il calendario, a questo punto però devo fare altrettanto con il 2 marzo, praticamente un anno dopo quella giornata di festa e celebrazioni.

Non ho mai pensato che fosse una coincidenza, non ho mai creduto che esattamente un anno dopo aver brindato con la tesi in mano il fatto di essere in procinto di chiudere due valigie e imbarcarmi per l’Irlanda fosse una fatalità. Non confido molto nelle coincidenze, non credo molto alla casualità, penso che alcune vicende non capitino per caso, c’è sempre un motivo e un filo rosso che unisce tutto. Forse, è veramente tutto scritto. Questo è quello che pensavo mentre infilavo le ultime cose in valigia prima di lanciarmi in una nuova avventura, prima di partire per così tanto tempo, lontano da casa, a studiare e a sperimentare una nuova parte di vita.

Era il 2 marzo dello scorso anno quando arrivavo a Dublino, nel primo pomeriggio di un sabato ancora abbastanza invernale tanto in Italia quanto in Irlanda. Il senso dell’ignoto, il gusto della curiosità, la certezza che il momento era arrivato: questi furono i tre pensieri a farmi compagnia in quel viaggio, così come nei giorni precedenti alla partenza. Ricordo l’Aircoach all’uscita dal terminal e la piacevole scoperta che avrei potuto raggiungere il residence comodamente, senza dover sborsare cifre folli per un taxi. Il pullman mi traghettò verso Sandyford, riconobbi l’edifico da lontano e con i miei due trolley svoltai per Ballymoss Road.

Sbrigate le pratiche salii al quinto piano, stanza numero 115 e scoprii che le persone della ESL, l’agenzia a cui mi ero rivolto per organizzare il soggiorno, non erano state così precise e dettagliate nel descrivere la sistemazione. Cinque minuti più tardi mi resi conto che avrei dovuto condividere un appartamento vero e proprio solo con una ragazza, la mia flatmate, Cristina, spagnola di Maiorca.

Un po’ di imbarazzo, qualche battuta e poi presi coscienza del posto, della situazione e di tutto il resto. Occupai la mia camera, quella con tanto di bagno interno e iniziai a disfare le valigie. Frastornato, silenzioso e consapevole che avrei avuto qualche disagio iniziale, andai a fare spesa e a comprare il necessario da Dunnes verso le sei proprio con la mia coinquilina. Cenai con due hamburger e un po’ di insalata, poi Giulia, una delle nostre vicine di casa, ci invitò da lei per trascorrere la serata insieme. Qui incontrai Franca, ticinese di Ascona e un altro ragazzo svizzero di Neuchatel. Andai a letto un po’ stranito, tante sensazioni insieme, una dimensione nuova e la voglia di scoprire subito tutto. Stava iniziando un’avventura fantastica, complicata inizialmente, ma nella quale mi calai piano piano prendendo poi pieno controllo di tutto, della scuola, della città, dei miei pensieri.

È trascorso già un anno da quella partenza, da quella prima partenza per essere precisi, e sì, perché quella sera non sapevo che Dublino mi avrebbe accolto nuovamente più avanti, non avrei mai immaginato che in quella valigia stavo infilando tutto il mio 2013 e un sacco di belle emozioni. Chiusi i bagagli speranzoso ma non avrei mai scommesso che sarebbero potute accadere così tante cose, imprevisti, brividi clamorosi ed affascinanti.

Se ripenso al 2013, mi viene in mente quel sabato e quella partenza, tutto è iniziato lì e non cambierei nulla, rifarei tutto, senza pentimenti. In quelle valigie strapiene c’erano 30 kg di vestiti ma ancora molto spazio, quello che sarebbe servito per i quintali di brividi che avrei vissuto per i restanti dieci mesi, quelli successivi al volo Ryanair da Ciampino diretto a Dublino delle 10.40 del 2/3/2013.

 

Our love was on the wing

We had dreams and songs to sing

It’s so lonely round the fields of Athenry.

Lo scorso 2 marzoultima modifica: 2014-03-02T15:00:35+01:00da matteociofi
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