Countdown Natale: -3

Sono sempre stato un fan accanito del Natale, un amante delle feste intese come 24, 25 e 26 dicembre, al tempo stesso non ho mai adorato la sera del 31 mentre con l’Epifania ho avuto un rapporto scostante. La tristezza del 6 gennaio è un po’ come quella del primo settembre, capisci che le feste e le vacanze sono finite e ci si deve rituffare nella quotidianità. Ai tempi della scuola capitava che il rientro fosse posticipato magari al 9, ricordo a memoria che avvenne nel 2005, mentre ai tempi dell’università sapevi che dietro l’angolo c’era il primo appello e quindi la Befana la vivevi male, se poi eri uno poco serio, rimandavi tutto al secondo appello e risolvevi la questione in maniera un po’ vigliacca.

Vabbé, tutto questo per dire che a me Natale piace, nella sua essenza, nei suoi colori, nell’attesa e nella frenesia, così come in quella sua ciclicità che in fondo ti protegge. Quando ero piccolo non comprendevo il motivo di un certo distacco da parte degli adulti, crescendo ho imparato a capirne le ragioni e di fondo se hai altri problemi diventa complicato sparecchiare tutto dalla testa ed immergersi nel clima in modo spensierato. Senza dubbio, l’ultimo Natale bello che abbiamo vissuto è stato quello del 2010, da lì in poi, ogni anno c’è stato qualcosa a turbare l’avvicinamento. Spesso motivi di salute, a volte problemi relazionali e assenze dovute all’impossibilità di coesistenza fra alcuni membri di casa. Lo scorso anno non fu il massimo, io tornai da Dublino sei giorni prima ma l’atmosfera non era il top e così il mio entusiasmo da rientrante fu rapidamente annacquato. Il fatto di partire subito dopo il 26 per Istanbul inevitabilmente mi succhiava via attenzione e concentrazione, la sera del 25 infatti ero con la testa già in Turchia.

Quest’anno è tutto in divenire, la veranda dei grandi appuntamenti a casa mia è già un cantiere aperto, fervono i preparativi poiché dopo tanto tempo (dal 1998) torneremo a festeggiare la vigilia da me. Allo stesso modo poi celebreremo anche il 25, quanto a S. Stefano vedremo, probabilmente traslocheremo altrove. Il numero degli invitati torna a salire malgrado tutto, dovremmo essere 17, riacquistiamo mio zio e company in esclusiva in stile Anni 90, perdiamo qualche altro pezzo come negli ultimi tempi.

Per dare un po’ di pepe al tutto e agevolare i preparativi, stamattina hanno ricoverato mia nonna per alcuni controlli, attualmente è nel vicinissimo Gemelli, uno di quei posti così comodi che se ci si aggiunge il traffico e il caos di queste ore febbrili fai prima a raggiungere il Cardarelli di Napoli. Attendiamo notizie confortanti, ma passare un Natale in pace a noi non piace più.

Abbiamo deciso così.