Immagini e flashback

Non so perché, ma sono convinto che quando fra qualche tempo ricorderò questo soggiorno romano e questa esperienza lavorativa da qui, la prima cosa che mi verrà in mente sarà l’immagine di me che cammino sotto la calura delle 13 mentre mi mangio un panino percorrendo via della Lungara. In qualche modo, in questa scena, ci ritrovo un qualcosa di poetico ma anche di vagamente nostalgico. Questa rosetta, io che l’addento e che penso, penso, penso.

Non credo che mi rimarrà in mente perché ha un qualcosa di ciclico, faccio anche altre azioni ripetutamente, è solo che ha un qualcosa di diverso. Forse perché è un momento di riflessione e quindi di pensieri, quei momenti intimi in cui ti chiedi quasi inevitabilmente dove porterà questa strada. Un concetto ampio, forse fin troppo, ma che a volte mi bracca. Non lo so onestamente, cioè non so dove porterà tutto questo ma sono convinto che ci sia una rotta e che la sto percorrendo, ma soprattutto non mi rendo conto a volte di certe cose perché sono in corso d’opera, in evoluzione costante.

Ha un qualcosa di profondamente solitario tutto questo, questa parentesi romana, di una indipendenza e autonomia quasi irreale. Scadenze sì, ma un margine di manovra che capita a pochi. La sensazione è che sia un anno in cui stanno capitando talmente tante cose, nuovi inizi e situazioni, che veramente mi manca il tempo di pensare a ciò che sta scorrendo via. Come se fossi entrato in una dimensione in cui tutto è normale e abituarsi a nuove cose sia un passaggio naturale, che per un ordinario come il sottoscritto non è mai stato.

Vorrei però anche parlare con lo sceneggiatore della mia vita in tutto ciò. Immagino sia in ferie, diciamo che ha lavorato tanto e abbastanza bene quest’anno è solo che forse non ci siamo capiti su un punto ancora. Ecco, riproporre il copione del 2008 di Fermatiana memoria forse era evitabile. Di certo, ne avremmo fatto a meno, per quanto a volte le vecchie mode che ritornano hanno sempre un loro fascino, io non desideravo vecchi flash-back.

Ma questo 2015 è ancora lungo, mi sembra già infinito per tutto quello che è avvenuto, ma per forza di cose dovrà dire ancora abbastanza, non necessariamente racconterà pagine meravigliose, però ho la sensazione che abbia ancora tanto inchiostro da versare.