Aria di finale

A me sta cosa che nel giro di qualche giorno mi giocherò tutto mi esalta clamorosamente. Lo sento e capisco ancor di più quanto abbia bisogno di qualcosa di nuovo, semplicemente di diverso, e altrove.

Dentro o fuori, tutto in un colpo solo e va benissimo così, anzi è proprio questo che ha il suo fascino, quel sapore di finale.

Puntata secca sul colore ad una mano di roulette. Rosso o nero. Come direbbe il maestro Buffa, “alla slava”.

Paradossalmente, anche il rischio o la possibilità di dover ripartire da zero o proprio ricostruire qualcosa mi attira. Non credo sia una sciocca vena ottimistica ma c’è un mondo qui davanti ed è verissimo.

Allo stesso tempo so che devo prendermi cura di me stesso, e provare a garantirmi qualcosa di diverso che attualmente fa rima con stimolante. Qualunque cosa succederà, ci sarà da pensare e lavorare, ma questo creerà un nuovo entusiasmo, una strada nuova.

La verità è che la sfida, personale e professionale, qui, l’ho vinta e sento il bisogno di nuovi stimoli, di un nuovo challenge come adorano dire qua.

Il momento di scoprire le carte è arrivato, è quasi maggio, ossia il mese delle finali, è questa lo è indubbiamente.

Questa intanto è la puntata di venerdì scorso, quella su Pasqua.