Un anno dai due volti (Parte seconda)

 

Il proverbio dice “Anno bisesto, anno funesto”, e discutere una tesi nel giorno bisestile, ossia il 29 febbraio, è una curiosa coincidenza. Con tutta la mia sfrontatezza ho ridicolizzato il detto e ho preso la lode smontando l’assioma: anno bisestile, anno difficile. In realtà è stato proprio così, un’annata molto complicata e negli ultimi mesi sono passato alla cassa a pagare il conto.

Il primo momento veramente complesso è arrivato a ridosso della discussione di laurea, quando ho capito che si stava chiudendo un periodo meraviglioso della mia vita, lì ho realizzato che stavo uscendo da un universo tanto incantato quanto di fondo ovattato. Una persona mi ha visto piangere prima di andare alla festa di laurea e sa i motivi, il distacco con la mia facoltà non è stato facile, un cordone che forse non è stato ancora del tutto tagliato, ma quando stai divinamente in un posto è dura accettare che sia finita. Fortunatamente ho avuto lo stage in tv due mesi dopo che mi ha riacceso, ma la separazione da Tor Vergata rimane per me un momento carico di significato e non del tutto indolore.

Riavvolgendo il nastro torno come anticipato a fine settembre, alla beffa del colloquio al Ministero, sembrava fatta e poi è sfumato clamorosamente. Da lì in poi mio cugino, compagno di giochi estivi d’infanzia, è rimasto su una sedia a rotelle dopo essere caduto a lavoro. Questa notizia mi ha sconvolto nel profondo dell’anima perché pensi immediatamente “Potevo esserci io” e dopo ti immagini cosa significhi ritrovarsi a 27 anni su una carrozzella. Poco dopo ho dovuto ingoiare un altro boccone amaro e questo è stato il secondo distacco dell’anno in seguito a quello dell’Università.

Sbalordito, stravolto e addolorato mi sono ritrovato ad affrontare i tre ricoveri e l’operazione di mio padre, uno stage interessante come occasione ma insostenibile in quel momento dell’anno per milioni di motivi e anche l’intervento chirurgico di mia madre. A tutto questo va aggiunta la morte di mia zia a metà novembre, in seguito ad una lunga malattia.

Termina l’anno funesto, e posso dire che sulla mia pelle ho provato la crudeltà di certe cose, mi sono sentito dopo tanto tempo vulnerabile, piccolo ed incapace. Non ricorderò questo 2012 con particolare piacere, mi porto dietro le cose migliori e le emozioni, quelle che non ti toglie nessuno, quelle che non sbiadisce nemmeno il tempo che vola. Mi porto dietro i momenti duri e gli insegnamenti che inevitabilmente vengono generati da tali situazioni. Mi affaccio al 2013 con meno entusiasmo degli ultimi 5-6 anni ma è una logica conseguenza anche se so perfettamente da dove ripartire, so quale è la mia priorità ed il mio obiettivo principale.

Combatterò sempre e comunque per quello, ovunque, a modo mio.

Buon anno a tutti voi.                       

 

 

FOTO DELL’ANNO

 

2012, anno, bilancio, resoconto

 

(20/07/2012)

 

 

 

CANZONE DELL’ANNO

 

 

“…Come un fesso vorrei farti innamorare,

no ti prego non andare,

se puoi rimani

fino a domani..

 

qui, vestita da bambina,

prigioniera, vuoi scappare

da una perfida regina,

col tuo principe immortale.

 

E l’occhio ride ma ti piange il cuore,

sei così bella ma vorresti morire…”

 

Un anno dai due volti (Parte seconda)ultima modifica: 2012-12-31T12:25:00+01:00da matteociofi
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