Un anno dai due volti (Parte prima)

 

È arrivato il momento di fare il classico resoconto di fine anno e come sempre, l’avvinarsi della notte di San Silvestro, diventa l’occasione per tirare una linea, guardarsi indietro, stilare un bilancio, vedere quello che si è fatto, dove si sono commessi degli errori e scrutare le esperienze.

Parlare di questo 2012 per me in realtà è molto facile, paradossalmente è l’anno più semplice da ripercorrere, basta dividerlo in due parti nette: da gennaio al 21 settembre e da lì fino alla fine.

Due tronconi, il primo bello, intenso, ricco di emozioni e formativo; il secondo triste, doloroso, vuoto di sorrisi, appeso ad un perenne stato di angoscia.

È stato l’anno della laurea magistrale, il 29 febbraio ho chiuso la mia fantastica avventura all’università dopo 5 anni e mezzo, discutendo la tesi che sognavo, quella in cui mi sono immerso e che mi ha fatto sentire veramente orgoglioso di ciò che stavo facendo. Sono arrivato al traguardo come volevo, il voto, la lode, sono state cose secondarie. Per me, quella tesi aveva un valore talmente profondo che nient’altro poteva avere un significato maggiore.

È stato l’anno del tirocinio in tv, un’esperienza unica, meravigliosa, in cui ho imparato decine di cose nuove ogni giorno. Mi sono ritrovato improvvisamente nel veicolo d’informazione per antonomasia, sono stato catapultato nella dimensione che ho sempre desiderato. È stato tutto bello, ma molto naturale, ritrovarmi in onda, con il mio volto a riempire la tv è stata un’emozione che mi porterò dietro a lungo. È stato uno stage che mi ha fatto capire tanto, soprattutto dove mi piacerebbe arrivare e cosa vorrei fare di mestiere.

Calcisticamente, c’è poco da ricordare se non i tre derby vinti nell’anno solare, una soddisfazione che ha mitigato una stagione avara di successi, e che ha toccato in questo finale di 2012 il suo apice nel successo a inizio novembre a Torino contro la Juventus.

Dopo il tirocinio e l’estate è stato il turno dei due viaggi europei con mio padre a settembre: Parigi e Budapest. Queste due città rimarranno nel mio cuore per tante ragioni e non solo per la loro indubbia bellezza. Tornato da Budapest mio padre ha iniziato ad avere tutti quei problemi che ancora oggi si porta dietro e che sembra non riuscire a superare definitivamente. Parigi e Budapest sono le ultime due cartoline di un certo periodo caratterizzato da sorrisi e spensieratezza, tornato dall’Ungheria è cambiato tutto e nel giro di 10 giorni sono iniziate ad arrivare le brutte notizie, è cominciata la seconda parte dell’anno quella tetra, quella delle lacrime, quella di cui parlerò nel prossimo post, l’ultimo di questo 2012 dal doppio volto…(continua).

 

 

FRASE DELL’ANNO

 

Gabriele: “Il fomento tornerà, la tua forza è il tuo cuore e quello viaggia sempre con te, non te lo ha dato nessun posto…”.

(3/03/2012)

 

 

 

 

Un anno in un video

 

 

Un anno dai due volti (Parte prima)ultima modifica: 2012-12-30T12:46:00+01:00da matteociofi
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