Primo semestre

Primo semestre, prima metà dell’anno, girone d’andata, questi sei mesi del 2014 possiamo chiamarli in tanti modi anche se poi la sostanza non cambia, perché da domani inizia la seconda parte, siamo al giro di boa di questo anno e due o tre considerazioni si possono anche fare.

Partendo dal presupposto che avevo pronosticato un 2014 vuoto, più per sensazioni che per altro, devo constatare che come proiezione non ho sbagliato per niente. Sei mesi avari, sei mesi sbiaditi, da 5-. Mi devo sforzare per trovare qualcosa di positivo o memorabile in questo semestre, se ripercorro rapidamente gli ultimi mesi i fatti degni di nota sono veramente pochi. Potrei dire Napoli, il reportage interessante fatto a Bergamo, una nuova collaborazione (affascinante ma non remunerativa), un paio di colloqui, tanti no, infinite porte sbattute in faccia, un paio di maratone, qualche mezza giornata divertente in compagnia (Paliano, Valmontone, Anzio) e stop.

In 5 righe ho detto tutto e non mi sono dimenticato nulla. Non è il massimo, mi pare chiaro, ma è così. Potrei dilungarmi su un paio di beffe ma non è il caso, rimane indubbio che sia stato un 2014 finora abbastanza scadente. Un anno può essere positivo e negativo per tanti motivi anche se non dipende proprio tutto da noi, questo girone d’andata ne è una specie di conferma.

Circumnavigata la boa ora si torna verso il porto, verso la fine dell’anno, altri sei mesi, una estate che non sembra entrare nel vivo e che ovviamente non porterà nulla di buono, e poi quattro mesi di altre attese, speranze e illusioni annacquate. Nel frattempo ho maturato una decisione, più in là, quando sarà il momento e ci saranno magari delle condizioni opportune, ne parlerò.

In chiusura cosa altro posso dire? Be sì che l’Italia ha giustamente pensato di uscire subito dal Mondiale per aumentare quel senso di fastidio e delusione, ma ho la forte percezione che tra 20 anni quando parlerò di questo 2014, lo legherò veramente solo alla Coppa del Mondo giocata in Brasile.