Chiudete le valigie, si va a Toronto!

A distanza di dieci anni sono pronto per attraversare nuovamente l’Atlantico ma non per sbarcare negli Stati Uniti come avvenne nel giugno 2005 bensì per raggiungere il Canada e Toronto. Un mese dopo il colloquio ci siamo quindi, 30 giorni in cui ho rinnovato il mio passaporto, vissuto le feste a casa, organizzato tutto e salutato le persone care.

Se il 13 dicembre ero tornato a casa frastornato, anzi, direi proprio scioccato dal colloquio avvenuto all’ombra del Cupolone, nei giorni successivi ho avuto dei passaggi caratterizzati da una amarezza ambigua e da una velata tristezza. Lentamente e per tanti motivi questi sentimenti hanno lasciato spazio a qualcosa di più positivo ed entusiasmante. È stato un crescendo e credo di arrivare a questa nuova partenza con il mood giusto.

So che è un passo importante, ma allo stesso modo sono perfettamente consapevole che è una bella occasione, in parte anche un vero e proprio privilegio. Sarò un esploratore, ogni momento, soprattutto all’inizio, sarà una scoperta, un insegnamento, qualcosa da tenere a mente. Le due precedenti esperienze mi hanno dato molto, in particolare dal punto di vista umano, inteso come crescita personale, sono convinto che anche stavolta sarà così. Mi confronterò con un mondo diverso, una cultura occidentale ma non europea, con persone dalle quali posso solamente apprendere. Sono sereno, stimolato e pronto, ovviamente non manca quel pizzico di tristezza nel lasciare casa, gli affetti e alcuni elementi di routine, ma sull’altro piatto della bilancia c’è molto, e in questo momento è giusto andare, partire e vivere quello che sarà.

Indietro ci tornerò, naturalmente, non fosse altro per quell’essere irrimediabilmente italiano, ma è un discorso che affronterò e capirò in corso d’opera. Ci sarà da avere pazienza, bisognerà sfidare un freddo mai visto, la prima settimana sarà drammatica, il primo mese lunghissimo. Come sempre. Allo stesso modo però poi sono certo che il tempo inizierà a passare con una velocità diversa, elevatissima, fino al punto in cui le settimane saranno divorate dai ritmi senza averne memoria. Succederà, e quello sarà il momento in cui sarò più o meno del tutto calato nell’esperienza.

Negli ultimi mesi ho visto gente partire, alcuni si sono spostati, tutti hanno fatto qualcosa. Era arrivato il momento di affrancarsi nuovamente, nel 2014 ho vissuto un anno a guardare gli altri che rilanciavano alla grande durante questa ipotetica asta, nel finale, sorprendentemente, ho sparato un botto anche io, ho rilanciato gridando “Un milione di miliardi” fra lo sgomento e l’imbarazzo degli altri. L’alternativa è il nulla, per cui è il momento di andare, male che va, fra sei mesi esatti, sto qui di nuovo a fare il bagno a Torvajanica. Insomma, c’è di peggio.

CHIUDETE LE VALIGIE, SI VA A TORONTO!

E cerco di imparare quello che non so,

lo cerco e anche se non capisco prima o poi capirò…

Torno subito, resto ancora un attimo

Devo dare un’altra occhiata al mondo poi tornerò…

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Chiudete le valigie, si va a Toronto!ultima modifica: 2015-01-11T17:50:43+01:00da matteociofi
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