Ringraziamenti

L’ultimo post dell’anno è di ringraziamento, è giusto che sia così, ed è anche un modo per citare tutte le persone che hanno condiviso con me questo 2008. Un grazie speciale va prima di tutto alla  mia famiglia, poi a Gabriele per la sopportazione e la pazienza (secondo me è andato a New York per non sentirmi più…) ad Andrea per le mille telefonate che mi ha fatto soprattutto fra maggio e giugno. Grazie ai miei amici dell’università: Antonio, David (Mr. Brivido), Francesca, Saretta, Valerio, Federica, Alfredo, Martina, Maria Grazia e Silvia. Grazie a: Christian, Vincenzo, Simone, Paolo e Chicco, Alessandro, Dario, Yussef, Mimmo, Milena, Timpy, Mattia e Davide.

Un saluto e un grazie infinito a: Roberto Mancini; Capitan Zanetti; Zlatan Ibrahimovic e a tutta la squadra che mi ha regalato un altro sogno. Grazie al capotreno che mi ha aiutato a Victoria Station appena arrivato a Manchester e al mio gestore del blog Alice. Grazie al “Grande Capo” che vede e decide tutto da lassù. Grazie a tutto coloro i quali hanno condiviso anche un solo minuto di questo anno con me. Tanti auguri di buon 2009!

 

Thank you all very much, Matteo.

 

Omnia tempus habent (Ogni cosa ha il suo tempo)

 

Bilancio di fine anno

Esattamente dodici mesi fa mi trovavo a scrivere del 2007 come di un anno positivo e chiedevo al 2008 di essere altrettanto bello, e così è stato. Oggi mi sento nella stessa condizione, infatti firmerei subito per un 2009 come l’anno che sta per scivolare definitivamente via, e che mi ha regalato senza dubbio tante emozioni. Cosa mi porto dietro? Parecchie cose buone e situazioni che non dimenticherò facilmente: lo scudetto dell’Inter; l’università e i dieci esami superati; dei rapporti di amicizia consolidati ulteriormente; il famoso incontro; la borsa di studio vinta; il viaggio in Inghilterra e quello imminente a Venezia. È stata un’annata intensa, questo credo che sia il termine più adatto per descriverla, da aprile in poi ho vissuto veramente pochi momenti di noia e questa è la considerazione che forse riesce a spiegare tutto in maniera più chiara. Se devo scegliere un mese, dico maggio, dal primo al 20 è stato un periodo assurdo, due viaggi a Milano con annesse delusioni, due esami da preparare in pochissimo tempo, l’inizio di una vicenda, lo scudetto vinto al foto finish, e una condizione fisica pessima che mi ha costretto a prendere gli antibiotici per un mal di gola durato 12 giorni. Avrò senza dubbio più ricordi belli, ma i momenti negativi non li voglio cancellare comunque, dentro a questi bisogna trovare sempre quel qualcosa che ci spinge a migliorare, perché pure le delusioni, tante volte, sono benefiche e nascondono un aspetto salutare se uno le sa prendere nel giusto modo. Ho delle immagini che mi resteranno stampate a lungo nella mente e nel cuore, io che dormo su una sedia a rotelle al John Lennon airport nella “lunghissima notte”, io che parto alle tre di pomeriggio da casa con i mezzi per andare a Fiumicino a fare compagnia ad una persona o anche la mia entrata nella facoltà il giorno della laurea di Gabriele con uno stendardo da stadio. Voglio scegliere un momento come manifesto dell’anno, quello in cui Stankovic piange sotto la curva dopo il gol dell’ 1-0 battendo i pugni per terra, in quel gesto c’è tutto, la volontà di non arrendersi e di crederci fino all’ultimo, mentre scorrevano quelle immagini in diretta io ero abbracciato al televisore che gridavo “E stavolta lo vinciamo noi! Sì lo vinciamo noi!”. Mi sono divertito molto e sono soddisfatto di me stesso, penso di aver fatto tutto quello che dovevo e potevo. Da questo 2009 mi aspetto diverse cose, ho alcuni obiettivi, due in particolare che sono i pensieri con cui mi addormento la notte e mi sveglio la mattina, uno dovrei raggiungerlo intorno ad ottobre, dell’altro non ne parlo, perché è un sogno, un desiderio, a volte un’ autentica ossessione. Non mi pongo nessun proposito perché non ho bisogno di vedere il calendario che indichi 1 gennaio per cambiare pagina o fare qualcosa di particolare, l’importante è avere la volontà, il resto poi, viene da se. Sempre.

 

 

 

 

 

In questo video ci sono i due gol che ci hanno regalato lo scudetto il 18 maggio, dopo 27 secondi c’è l’immagine di Stankovic di cui parlavo sopra.

 

Auguri!

Sentivo la necessità di scrivere un post per augurare a tutti Buon Natale, mi sembrava il minimo, in particolare per quella ventina di lettori che ogni giorno passano su questo blog. Ho trascorso la vigilia da mio zio, mentre domani, come sempre, saremo tutti a casa mia per questioni di spazio. Ci saranno grandi sfide non solo a tombola o a carte ma anche e soprattutto a biliardino, che è stato lucidato per l’occasione, in qualità di campione indiscusso dovrò anche stavolta difendere il mio titolo dagli attacchi dei parenti. Devo dire che sento questo Natale molto poco, mia nonna non c’è perché ha deciso di rimanere al paese dalla nipote, il viaggio imminente mi distrae e mi attira sempre più e poi c’è il vero pensiero che non riesco a mettere da parte: l’esame di storia contemporanea. Ho studiato molto oggi, domani assolutamente no, ma il giorno di Santo Stefano ritornerò prepotentemente sui libri, l’obiettivo è quello di fare il più possibile prima del 30, ovvero il giorno della partenza. I regali sotto l’albero ci sono, come sempre ho preteso l’effetto sorpresa, anche se la camicia di mia nonna e la maglia dell’Inter (la sedicesima) so che mi aspettano sicuramente, ma per il resto vivo nel buio totale come un bambino che attende con smania Babbo Natale. Il bilancio di questo anno che sta per volgere al termine lo farò nel prossimo post, intanto rinnovo a tutti quanti gli auguri per un sereno Natale e per un felice Santo Stefano.

 

MERRY CHRISTMAS! (so già che Davide criticherà questo mio modo di fare gli auguri dicendomi che sono un maledetto inglese miscredente e che invece dovrei dire “Happy Christmas” come i cattolici irlandesi…)

 

Frase della serata

 

 

Zio Aldo:”Ma come è possibile che sto ragazzino alle 11 di sera vuole il pollo??”.

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Settimana da brividi

Nell’ultima settimana e non solo, la parola più usata all’università è stata brivido, sarà stata ripetuta penso oltre tremila volte anche perché gli eventi degli ultimi sette giorni hanno fatto sì che venisse pronunciata con una certa frequenza e soprattutto con enfasi. Lunedì è stato il giorno dell’arrivederci e della situazione pirandelliana che ha visto protagonisti me ed Antonio. Martedì è stato caratterizzato dall’esame di dottrine politiche, dal conseguente trenta e lode e da Plentiful’s friend. Mercoledì c’è stato il grande brivido, in serata David ci ha avvertito che il suo capodanno era di fatto saltato e quindi il famoso viaggio, diverse volte accantonato, è tornato di attualità più che mai. Giovedì è stata immediatamente pianificata la vacanza di fine anno, si va a Venezia il 30 e si torna a Roma la sera del primo gennaio. Venerdì inevitabilmente è stato monopolizzato dai sorteggi di Coppa Campioni, e dall’urna di Nyon è uscito fuori un super brivido, il nostro prossimo avversario sarà infatti il temibile Manchester Utd campione d’Europa e del mondo in carica e contro questi red devils dovremo vedercela; io già attendo impazientemente il 24 febbraio. Sabato sono stati sistemati gli ultimi dettagli per il viaggio a Venezia, mentre domenica, quasi improvvisamente mi sono ritrovato coinvolto in una gita alimentare con destinazione Ciociaria. Un bel gruppaccio si è diretto verso Frosinone e sono stato felice di averne fatto parte, il ristorante “Il Ruspante” ci ha accolto e soddisfatto ampiamente. Protagonista della giornata M.P. a detta del sommo “Manzo” premio Sky e migliore in campo (a tavola), il mio caro amico non si è alzato mai, se non a fine pasto, ovvero alle 16.20. Il rientro è avvenuto nel tardo pomeriggio, ed in macchina da metà viaggio in poi è partito un gioco “cantiamo un coro per ogni squadra…” il delirio che ne è seguito è difficile da spiegare, molto più semplice da immaginare.

 

 

Domani intanto ultima lezione e poi tutti a casa, finisce un semestre che è scivolato via molto rapidamente e che non ha regalato troppi momenti di noia, anzi, è stato piuttosto coinvolgente e per questo interessante.