Definitely Maybe

È stata un’altra settimana per alcuni aspetti terribile, un’altalena di convinzioni, frasi, mezze speranze, spiragli, come quello di mercoledì mattina, e poi, tutto all’aria di nuovo ieri. Questa tesi forse non s’ ha da fare, forse ci riuscirò prima o poi, più dopo che prima, stando ai fatti recenti. La mia bombola d’ossigeno si è spenta, e così, anche senza l’ancora di salvataggio, le cose si complicano ulteriormente. È come se fossi stato in testa tutto il Gran Premio, ed all’ultimo giro, mi fossi fermato per una serie di ragioni incredibili. Il destino si sta divertendo, si sta prendendo gioco della persona più razionale al mondo, di un pianificatore; vivo da sempre negli schemi, ed ora che il Fato sta facendo saltare tutto, impazzisco inevitabilmente. Oggi pomeriggio, mentre ero in palestra, pensavo che spesso i cani finiscono per assomigliare ai loro padroni, e secondo me anche i tifosi mutuano alla fine dalle proprie squadre alcuni comportamenti. A dire il vero, io sono perfettamente interista, capace di tonfi incredibili ed imprese inaspettate, ma soprattutto non pronosticabile. Come la mia squadra, sono fondamentalmente incompiuto, sempre ad un metro dal paradiso, ma mai in grado di raggiungerlo; perennemente vicino a qualcosa, ma mai dentro del tutto. In poche parole, incapace del famoso salto di qualità. Onestamente, temo che il meccanismo straordinariamente oliato si sia inceppato, il giocattolo magico si è rotto, ed ora, occorre trovare una soluzione a tutto questo. Giorni fa, su Facebook, ho fatto un test, “Quale disco degli Oasis ti rispecchia di più?”. La risposta è stata Definitely maybe, un cd fantastico, il primo della band, che tra l’altro conserva le mie due canzoni preferite. Ciò che mi rispecchia di più oggi, in realtà, è il titolo, “definitivamente forse”, è proprio questo quello che penso da un po’. Quando uscirò da questo letale imbuto? Terminerà questo periodo apparentemente infinito? Mi riuscirò a laureare prima del 2037? Non lo so, sì, no, boh, forse.

Anzi, definitely maybe

 

Frase del giorno

Gabriele:”L’altro giorno in macchina, pensavo a te, tu di fatto sei come Sacchi, un metodico, che gioca con lo stesso modulo da anni, ma da un po’ di tempo, cerchi il numero 10, il trequartista. Vivi una contraddizione interna”.

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