Luca Badoer sul G.R.A.

Considerando la gita a Verona sempre più vicina, da giovedì sera, mi sono trasformato in collaudatore, una specie di Luca Badoer, perché sono proprio io il designato a pilotare la truppa nella città scaligera. Abbiamo deciso di partire in macchina per tanti buoni motivi, e quindi farò l’autista per un viaggio non certamente brevissimo e soprattutto ravvicinato. Andremo con la 307 di mio padre che è almeno due volte più grande e più lunga della mia, ed inevitabilmente molto diversa da guidare. Per queste ragioni, negli ultimi giorni, l’ho presa con maggiore frequenza e l’ho provata un po’, soprattutto su delle strade molti simili a quelli che dovrò percorrere domenica prossima. Giovedì sera 70 km di Raccordo, sabato mattina 30 in mezzo al traffico ed oggi pomeriggio un altro test abbastanza valido. 78 km in 48 minuti, tutto il Grande Raccordo Anulare senza superare mai i 125 km/h, un giretto piacevole ma ancor di più utile. Ci sono due cose a cui devo abituarmi: le misure in primo luogo, e la frizione completamente diversa da quella della mia auto. Quest’ultimo discorso, viene però inevitabilmente minimizzato dal fatto che sarà un viaggio vero e proprio in autostrada, dove si può andare bene, e non in mezzo al traffico, in cui sei sottoposto a sollecitare il pedale sinistro in continuazione. Positivo quindi il mio terzo test qui a Fiorano, buone risposte dalla macchina tanto quanto dal pilota. Da segnalare nella mia prova quotidiana, l’estensione vocale che ho raggiunto nel ritornello di Don’t look back in anger ed in Some might say all’altezza dell’uscita sulla Salaria, un’esibizione da applausi, oggi ero ispirato sia al volante che al microfono.  

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