Era ora

In questo tourbillon di catastrofi (era tanto tempo che volevo utilizzare questa parola) fra morti, malati, separazioni, rotture e dolori di vario tipo, non vi ho raccontato che avevo fatto un colloquio, mi hanno richiamato e domani inizierò il mio secondo stage formativo presso l’ufficio stampa di un’importante azienda di telecomunicazioni.

Tutto è iniziato il 25 ottobre al Career Day di Tor Vergata, dove, con poca fiducia, mi sono recato per vedere un po’ che aria tirava. Prima di andarmene ho lasciato il mio curriculum al banchetto dove era sistemata l’azienda in questione e poi sono partito per il Santo Spirito a prelevare mio padre.

Due settimane fa, mentre ero sempre con mio papà ma stavolta al pronto soccorso del PTV, sono stato contattato per un colloquio conoscitivo che ho sostenuto il venerdì successivo. Sono così tornato sul luogo delitto, ossia nella stessa via in cui feci la mia prima chiacchierata di lavoro a metà aprile negli uffici della EuropCar. Stavolta mi sono fermato al numero civico precedente e ho sostenuto quest’altro colloquio: lungo, interessante e a tratti coinvolgente. Poco dopo ho parlato con le responsabili dell’ufficio stampa le quali mi hanno interrogato nuovamente e poi sono tornato a casa, sicuro che mi avrebbero richiamato. Ero talmente convinto che ho iniziato a vedere i mezzi pubblici da prendere per arrivare nella loro sede senza dover usare sempre la macchina considerando che il posto è tutt’altro che vicino e comodo.

Martedì scorso mi hanno detto che ero il prescelto, ho sbrigato le pratiche burocratiche, sono andato da Il Capo dei Capi che regala sempre brividi e domani inizierò. Lo stage durerà 3 mesi, poi ci sarà l’occasione di prolungarlo per altri tre, ma intanto è bene cominciare. Sarà retribuito e full time, dal lunedì al venerdì. Farò la vita da vero lavoratore insomma, le ferie per Natale sono già state concordate e così potrò gustarmi il ritorno del Falcone con la giusta serenità.

Felice? Entusiasta? Impaurito? Nulla di tutto ciò. Diciamo che ho avuto molti altri problemi ultimamente e la mia testa è stata occupata da altre priorità, se tutto fosse successo a metà ottobre avrei fatto salti di gioia, adesso lo scenario è ben diverso. Detto questo, so benissimo che è una grossa occasione: formativa, intensa, impegnativa ma certamente importante. Dopo aver vissuto 3 mesi in una tv, ora vivrò 100 giorni in un ufficio stampa di un’azienda affermata, il mio percorso di conoscenza sul mondo della comunicazione vivrà un’altra tappa suggestiva, un’esperienza che mi darà molto.

Era il momento di tornare nella mischia, non so stare troppo lontano da qualche battaglia, mi perdo e mi spengo. Ancora una volta ho avuto ragione nelle scelte, ho rifiutato quelle che non mi convincevano e dopo è arrivata quella migliore, quella più appropriata, impossibile da rifiutare.

Per l’ennesima volta, il mio istinto, le mie sensazioni, il mio cuore mi hanno guidato bene e non ho sbagliato ad affidarmi a loro.

Nel frattempo, ho azzerato il contachilometri. Si ricomincia, era ora.

 

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