Un 2012 rosso

 

Se c’è un colore in grado di riassumere o identificare questo mio 2012 è certamente il rosso. Devo dire che negli ultimi anni questa tonalità mi piace sempre di più, un colore che per tante ragioni ha macchiato i miei ultimi 12 mesi, nel bene e nel male.

Rosso laurea: è il colore della discussione di una tesi, la laurea è rossa. Lo era nel 2009 quando Francesca preparò per tutti dei fiori rossi di cartapesta da attaccarsi prima della festa, lo è stato anche nel 2012. Rosso come la copertina che ho scelto per il mio lavoro, rosso passione come quella che senti dentro quanto ti svegli la mattina e sai di dover vivere un momento comunque indimenticabile, rosso cravatta come quella che ho indossato il 29 febbraio.

Rosso Liverpool: la mia tesi verteva sulla Tragedia di Hillsborough e quindi, inevitabilmente, sul Liverpool e sulla città del Merseyside. Il rosso è da sempre il colore che contraddistingue questa squadra, e nel mio 2012 ha avuto un peso notevole.

Rosso sangue: se parli di Hillsborough ti viene in mente il dolore ed il sangue, quello ritrovato sui gradoni della Leppings Lane dopo quel maledetto Liverpool-Nottingham Forest in cui persero la vita 96 persone. La morte non sempre si può identificare con il sangue o con una perdita di quest’ultimo, nel caso che io ho raccontato c’è anche questo.

Rosso TV: terminata la laurea mi sono ritrovato a fare uno stage in una televisione privata di Roma che ha come simbolo un piccolo Colosseo completamente rosso.

Rosso cuore: il cuore è convenzionalmente identificato con le tonalità del rosso. Il mio ultimamente ha sanguinato parecchio. Un cuore che perde sangue è rosso su rosso, un cuore straziato dal dolore e dalla fine di qualcosa è ancor più rosso. Non batte come prima, ma arde sempre, potrebbe essere rosso di rabbia ma non lo è, al massimo è rosso di sentimento, un concetto astratto che non può essere di colore diverso dal rosso.

Un 2012 rossoultima modifica: 2012-12-28T12:09:00+01:00da matteociofi
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