Fine della corsa

Se ci trovassimo seduti in metropolitana sentiremmo la voce dell’altoparlante, la quale ci inviterebbe a scendere dalla vettura dopo essere giunti al capolinea. Anche le lezioni del secondo anno terminano e passano in archivio, ora ci si comincia a preparare per gli esami estivi, nel mio caso c’è prima l’appuntamento con il pre appello di Arte del 20 maggio. Cosa mi porto dietro di questo anno? Sicuramente dei rapporti di amicizia consolidati, è stata un annata che ci ha regalato corsi interessanti ed affascinanti come storia moderna o letteratura latina medievale, ma anche delusioni come storia dell’arte. Non è stata una stagione facile, per alcuni aspetti più complicata del primo anno che rimane sempre un periodo di  transizione ed instabilità. Un rimpianto? Secondo me ci siamo svegliati troppo tardi, se ci fossimo messi in gioco un po’ prima magari saremmo qui a parlare anche di altro (parlo al plurale perché mi riferisco ai miei compagni). Cala quindi il sipario, si apre un periodo di lavoro e studio e a me dispiace che si concluda la classica quotidianità universitaria, quella delle lezioni e dello stare insieme, questa amarezza la vivevo anche quando finiva il liceo perché mi sono sempre divertito anche quando andavo a scuola e non avere più all’improvviso l’impegno giornaliero mi spiazza tutte le volte. Il programma degli esami ancora non l’ho preparato, non so a quali appelli mi presenterò, molto dipenderà dall’esito di arte che potrebbe dare una svolta sostanziale a giugno e luglio, superarlo sarebbe un impegno in meno e mi permetterebbe soprattutto di preparare al meglio storia della lingua e cinema. Sto scrivendo tanto negli ultimi giorni, non perchè abbia tantissimo da dire (ripeto costantemente un paio di concetti) ma perché è un’ ottima valvola di sfogo e mi alleggerisce un po’. E’ da domenica pomeriggio che non parlo, attendo la disfatta totale, ma intanto mi preparo e comincio a vedere tutta l’impalcatura venir giù piano piano. Vittima di un destino beffardo e del corso degli avvenimenti che vanno inesorabilmente sempre dalla parte sbagliata, erano anni che non ero così amareggiato, ma dall’esterno lo percepite? Nei prossimi giorni scriverò una cosa che ho in mente da un po’, è una semplice considerazione alla quale sono giunto dopo essermi seduto e aver visto l’andamento delle mie vicende, pur essendo tirato in causa direttamente sarò lo stesso imparziale ed oggettivo. Vado a dormire, ammesso che ci riesca, dato che gli incubi dell’ultima nottata mi hanno stranito ed hanno avuto il potere di peggiorare ulteriormente il mio umore finora.