Pensare

Ho spento il computer alle 0.43, sono andato a letto e ho finito di leggere il capitolo conclusivo de “Il giorno in più” l’ultimo libro di Fabio Volo, malgrado tutto non sono riuscito a dormire perchè ho cominciato a pensare, troppo. Ho ripensato al modo in cui mi aveva salutato Alessandro mezz’ora prima:”Mi raccomando eh, io tifo per te” questa è una di quelle frasi che mi entusiasma tutte le volte, quando la sento mi piace sempre un sacco. E’ bello pensare che dietro di te ci sia qualcuno che sta dalla tua parte a prescindere e ti sostiene in maniera incondizionata. Chiusa questa parentesi ho cominciato a “vagare” pensando: alla Ragazza; a mia madre; ad Andrea; all’esame di Storia della lingua italiana e a Mourinho. Mi sono perfino chiesto dove deciderà di andare a vivere: a Milano in centro oppure vicino ad Appiano magari sul Lago tipo a Cernobbio?. Quando comincio questi viaggi mi viene in mente qualsiasi cosa. Poi ho riflettuto su un fatto, nell’ultimo periodo ci sto capendo poco, a parte un paio di concetti che ho ben chiari in testa il resto è tutto in disordine. Se è un po’ di tempo che sto pensando con insistenza all’Erasmus un motivo ci sarà pure, forse me ne voglio andare, forse sto scappando da qualcosa se non proprio da me stesso. Il problema è che se non stai in pace, puoi andare pure sulla Luna ma tanto non cambierà niente, prima di tutto uno deve capire quello che gli dice la testa poi può prendere ogni tipo di decisione. Partendo dal presupposto che mi ritrovo in una situazione insolita, mi è tornato in mente quello che mi disse tempo fa un mio amico:”Sei una delle poche persone che conosco che sa sempre quello che deve fare, ma poi per motivi ignoti si ferma e non agisce”. Aveva ragione già allora, ma io non lo avevo capito tanto bene, solo adesso sto iniziando a dare maggior credito alla sua teoria.

 

Voglio salutare: Luciana, Samuele e Quezia che partono per Rio de Janeiro dopodomani, buon viaggio. Quanto sono educato? Tanto.

 

P.S.

-Non te la prendere: la fortuna è dietro l’angolo.

-Sì, ma ci sta da parecchio. Vorrei sapere quale angolo, e quando lo volterà.

(William Powell e Pat Flaherty, L’impareggiabile Godfrey)