L’Inno a scuola

Ci sono una serie di cose, un gruppo abbastanza ristretto, per le quali divento il capo degli intransigenti, il re dei conservatori, il custode della memoria. In questo gruppetto rientrano il tricolore e l’inno. Ecco, se qualcuno alza la voce su queste cose, le dileggia, non se ne cura e le critica in maniera ingiusta e insensata, mi incazzo rapidamente.

Sono italiano, sono profondamente italiano, condivido appieno il patriottismo e per me, sinceramente, anche un pizzico di nazionalismo fa anche bene, meglio essere spostati su quel lato che dall’altra parte, meglio amare il proprio paese che fregarsene. Sono un figlio della mia nazione, della mia patria e di questo me ne vanto, è un orgoglio che ho tatuato addosso e me lo porto ovunque. Il passaporto che recita in copertina Repubblica Italiana, per me è sinonimo di fierezza.

Il tricolore? È la mia bandiera, fosse per me rimarrebbe appesa alla finestra ogni giorno e non solo le estati degli anni pari in occasione della Nazionale. Ecco, per me l’Italia ha ancora un senso, quello dell’appartenenza, l’Italia è un valore. Non mi vergogno di essere italiano, non riesco a vergognarmi nemmeno quando vedo e vivo queste ultime classi politiche che trasformano il Belpaese nella barzelletta d’Europa. Io non mi identifico con questa gente, ci sono certo, ma passeranno, è gente che transita, nessuno se ne ricorderà. Nessuno può intaccare ciò che è la mia terra, il Paese per antonomasia, quello per cui ti devi esprimere sempre utilizzando il superlativo relativo.

Detto questo, arrivo alla notizia dell’Inno di Mameli insegnato nelle scuole. La trovo una cosa talmente giusta che lo scandalo per me è che non ci fosse da sempre. È una cosa anacronistica? Ottocentesca? Fuori luogo? Per niente. È giusto che tutti i bambini sappiano e possano cantare il nostro inno, un testo ricco di storia che deve essere imparato a memoria e capito. Che italiano sei se non sai tutto l’inno? A me lo hanno insegnato alle elementari ma già lo sapevo, lo imparai a Italia 90’, a quei tempi non era obbligatorio ma ho avuto la fortuna di avere maestre intelligenti.

Il Senato ha approvato, la Lega ha detto no e per me possono beatamente fottersi, un paese si distingue simbolicamente per bandiera e inno, quest’ultimo è giusto che venga insegnato e spiegato.

Sì, deve essere parafrasato, raccontato, pensate all’ultima pagina veramente bella di televisione a cui abbiamo assistito, sapete quale è stata? Benigni che fa l’esegesi dell’Inno di Mameli a Sanremo. Uno spettacolo unico e non solo perché il buon Roberto è un fenomeno unico…

Viva l’Italia, viva il nostro inno, viva Goffredo Mameli.

 

opinioni, scuola, Italia, Inno, Mameli

L’Inno a scuolaultima modifica: 2012-11-10T21:50:43+01:00da matteociofi
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Un pensiero su “L’Inno a scuola

  1. Sottoscrivo in pieno tutto quello che hai detto e mi fomento; anche perchè a detta di mio padre ai suoi tempi già lo insegnavano a scuola, quindi era una regola non scritta che negli ultimi anni, ahimè, si è persa.
    VIVA L’ITALIA. Lega Merda.

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