Chiudete le valigie, si va Dublino! (A volte ritornano)

 

Si riparte. Ancora una volta Dublino, anche se paragonare l’esperienza passata con quella che sto per affrontare è veramente impossibile. Sarà tutto diverso, l’unica cosa in comune è solo ed esclusivamente la città, un punto di partenza importante, un appoggio valido che mi permetterà di integrarmi subito al meglio conoscendo già il posto.

Riparto con tante aspettative, qualche timore e quell’apprensione tipica di quando sei consapevole che stai per giocarti una serie di cose importanti.

Molte situazioni dovrò capire e scoprire, a Natale saprò tanto di più, sono sicuro che il mio bagaglio personale e di conoscenze tornerà carico e ricco.

Entro in una stanza buia, non so cosa mi aspetta e l’andare verso qualcosa di ignoto spaventa sempre un po’, preoccupa ma eccita, il gusto della scoperta e del misurarsi in un contesto diverso, con numerose prove e l’obiettivo di essere utile all’interno di una redazione straniera.

Quando sai che qualcuno ha puntato su di te, le responsabilità aumentano e la pressione sale, dovrò essere bravo proprio in quello: nel sapere gestire tutta una serie di situazioni.

Vado a sperimentare, parto per capire e conoscere, con l’intento di tornare e mettere in pratica i nuovi insegnamenti. Riparto per continuare ad alimentate il desiderio di fare il giornalista, quell’idea che mi venne in mente un sabato pomeriggio del 1996 quando giocando al Mega Drive decisi di togliere l’audio e iniziai a fare la telecronaca di Argentina-Portogallo.

Inseguo questa meta, provo a raggiungerla facendo il giro largo, spostandomi nuovamente, lasciando il mio paese per altri due mesi. Prendendomi le mie responsabilità e rischiando.

Qui non mollo niente, lì ho qualcosa che mi attende. Saranno nove settimane da vivere tutte di un fiato, come bere un litro di Coca Cola in un sorso solo. Dovrò pazientare, sopportare, turarmi il naso e andare avanti. Sbilanciarmi e provarci, insistere e correre.

Ieri ho fatto il pieno di saluti, all’università, in un posto in cui vivo sempre strane sensazioni, perché è ancora troppo difficile pensare che quel luogo così caro non mi appartenga più direttamente. Ho salutato diverse persone e mi sono immalinconito per tanti motivi e non perché guardo al passato, quello rimane un mondo che mi attrae magicamente, come i ricordi e certe storie. Non dimentico niente e nessuno ma guardo anche avanti.

E per questo che sono qui a dire ancora una volta, la fatidica frase:

 

CHIUDETE LE VALIGIE, SI VA A DUBLINO!

 

 

 

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“Mi butto dentro, vada come vada”