Live from Stockholm

Sono arrivato ieri dopo un buon viaggio. Mi ha accolto un buon clima, qualche grado sotto rispetto a Roma, ma niente di così clamoroso. Sono arrivato in città e con David (in ottima forma) ci siamo lanciati subito in un primo giro cittadino. L’impatto è stato buono con Stoccolma, mi piace come città meno il residence in quel di Bjornkulla in cui sta David e nel quale sarei dovuto finire io. Stamattina è stata la volta del Vasa Museum e successivamente del Museo di storia svedese. Il resto del pomeriggio lo abbiamo trascorso anche in compagnia di Giorgia che ci ha regalato grandi brividi con una serie di clamorosi scoop su diversi personaggi dell’università. Adesso siamo in camera, fra un po’ ceneremo con la pasta gentilmente inviata da Antonio. Per oggi è tutto qui da Bjornkulla, buona serata.

Frase del giorno

Giorgia: “Quante cazzate avete detto oggi pomeriggio!”.

Chiudete le valigie, si va a Stoccolma!

Esattamente dopo 5 mesi chiudo nuovamente la valigia per un altro viaggio internazionale. Stavolta non punterò l’oriente e nemmeno le temperature calde e umide degli Emirati, bensì il nord Europa dove sarò accolto dal fresco e da David. Sono molto felice di poter andare a trovare il mio amico, è una grande occasione e non potevo proprio mancarla. Ho trovato un biglietto Ryanair ad un ottimo prezzo, il clima a Stoccolma è finalmente un po’ più tiepido e non dovrò preoccuparmi dell’hotel essendo ospite da David nella sua camera in quel di Huddinge. In fondo questo posto doveva essere la mia destinazione eramsus, poi ho deciso di rinunciare ma sono comunque molto curioso di scoprire cosa avrei potuto vivere e magari rendermi conto di aver preso a suo tempo una giusta decisione nel non partire. Viaggio solo anche stavolta ma troverò lì la compagnia, in particolare il mio sparring-partner colui con il quale ho condiviso gli ultimi viaggi europei: vivremo insieme un’altra capitale seppur con modalità differenti, considerando che lui sarà il padrone di casa e avrà il ruolo di presentarmi la città. Per la prima volta mi dirigo verso il nord Europa se escludo i viaggi in Inghilterra, sono entusiasta perché è un tipo di città che manca nel mio bagaglio di ricordi e immagini del mondo e quindi sono stimolato nel conoscere un luogo scandinavo. Parto per andare in Svezia e per la prima volta dopo 10 anni non vedrò la Virtus qui a Roma considerando che la partita ci sarà giovedì sera e io sarò in qualche locale di Stoccolma a mangiare. Mi perderò la finale di coppa d’Inghilterra sabato 14 fra City e Stoke ma tornerò in tempo per Napoli-Inter, posticipo di domenica sera. Fra gente che è partita per l’erasmus ed amici che sono andati in giro per piacere e divertimento in questi mesi ho visto troppo partenze e quindi è bene ristabilire un po’ l’ordine delle cose: tirare giù la valigia, scegliere i vestiti adatti ed entrare nel clima viaggio, quell’atmosfera che può soltanto regalare fomento puro. Sono convinto che sarà una bella esperienza, una situazione insolita con un compagno che in questi mesi è mancato parecchio. La sera che tornammo da Madrid, con un filo di tristezza, gli scrissi via sms che era stato un bellissimo viaggio anche grazie a lui e ci auguravamo a vicenda di poter replicare in un futuro, dopo 8 mesi il momento è arrivato e quindi non devo fare altro che ripetere la frase con cui chiudo ogni post di vigilia ad una partenza:

Chiudete le valigie, si va a Stoccolma!  

Volevano fare la “doppietta” ma forse intendevano dire che andavano a comprarsi una doppietta, evidentemente abbiamo frainteso tutti noi, scusateci. Noi il triplete, voi il monopete. Si dirà così?

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Tre anni fa, de ‘sti tempi, era n’artra cosa…

Mi piace ricordare certe cose e molto spesso lo faccio senza alcun germe di nostalgia, ma solo con il sorriso che mi scaturisce ripensando a certi momenti vissuti. Pochi giorni fa, guardando il calendario, mi è tornato in mente il maggio di 3 anni fa, ma in particolare l’inizio di maggio 2008 in cui successero una serie di cose al limite fra l’assurdo ed il simpatico, il folle e l’esilarante. Ho un ricordo nitido di quei giorni che furono molto più caldi rispetto alle temperature tiepide di questa primavera inoltrata, ho in mente il 6-7-8 maggio, tre giornate di fila accomunate da una sequenza di brividi. Di questi tempi io avevo fatto il primo esonero di storia dell’arte moderna, quello a crocette con 30 domande, pieno di date e di domande inutili, ero solo e non con i miei amici appartenendo al gruppo alfabetico A-L. Quello stesso pomeriggio mi ritrovai del tutto inaspettatamente e Dio solo sa come, a fare la spesa alla Sidis di Giardinetti prima di mangiarmi un ghiacciolo al limone, con persone praticamente sconosciute che avevo incontrato mezz’ora prima. Il giorno dopo fu il turno di Antonio, Francesca e David nella prova di storia dell’arte e la nostra amica compì il primo capolavoro bissato 6 giorni dopo con un altro 30, due prestazioni al limite del normale che le valsero il soprannome di Special One che decisi di affibbiarle. Quel pomeriggio con i miei due amici dopo il loro esame ci ritrovammo su al famoso “acquario”, quando lì c’erano ancora sedie e tavolini per uno dei celebri post-partita. Questo appuntamento era ormai un qualcosa di fisso, un momento in cui si raccoglievano i commenti di giornata e si sparavano quelle 30-40 cazzate a raffica per chiudere in bellezza. In quella specifica circostanza, mentre io ero seduto e David ed Antonio stavano in piedi, quest’ultimo infervorato da un discorso su Maria Grazia sbatté la mano forte sul banco annunciando una delle sue celebri previsioni. In quel periodo Antonio era in formato Nostradamus, azzardava pronostici e profezie e spesso ci prendeva, per queste ragioni ebbe il suo primissimo soprannome ovvero il Sensitivo. In realtà quel pomeriggio mettemmo a punto gli ultimi dettagli per il giorno successivo poiché era in programma la prima uscita balneare della stagione e la prima gita per noi tre. La mattina dopo andammo a Torvajanica, la spiaggia vuota, un vento fresco che sembrava proteggerci dal sole e l’acqua ancora un po’ troppo fresca per il bagno. Fu una splendida mattinata trascorsa sulla sabbia ed il viaggio di ritorno si trasformò poco dopo nel viaggio d’andata verso la lezione di storia del cinema italiano fissata per le 16 alla quale non potevamo mancare. Quel giorno fu proiettato “8 e mezzo” un film che guardammo in uno stato pietoso per il caldo e la stanchezza, con il sottoscritto che si tatuò a penna sul braccio Giangiacomo e David che rideva per tale follia. Terminato il film del quale non avevamo capito nulla per via della sua difficoltà ma anche del nostro grado di attenzione piuttosto basso, andammo tutti a casa. Io mi sbrigai a fare gli auguri a mio padre e dopo la doccia, iniziai ad avvertire i primi malessere lasciati da una giornata in cui mi ero completamente abbrustolito la pelle senza accorgermene. La sera pareggiammo l’andata delle semifinali di Coppa Italia con la Lazio in casa per 0-0 e poi presi sonno dopo un milione di tentativi.

Tre anni fa, de ‘sti tempi, era n’artra cosa.

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Uno scudetto meritato

Il milan ha vinto meritatamente il suo diciottesimo scudetto coronando una stagione che l’ha visto praticamente sempre in testa, con un primato messo in discussione soltanto in un paio di circostanze nelle quali i rossoneri sono stati in grado di vincere e mantenere il comando della classifica. Allegri può quindi affiancarsi a Capello e Zaccheroni, gli altri due in grado di vincere il tricolore al primo tentativo sulla panchina milanista, un dato certamente rilevante che sottolinea i meriti dell’allenatore toscano, brave a gestire la squadra in tutti i sensi. Dopo 4 anni di dominio interista può festeggiare l’altra metà di Milano che attendeva questo momento da ben 7 stagioni, un traguardo che permette al milan di agguantare a 18 titoli i rivali nerazzurri. Se nella prima parte della stagione molte volte la squadra è stata accusata di essere Ibrahimovic-dipendente, negli ultimi mesi ha dimostrato di poter sopperire all’assenza dello svedese che è svanito fra prestazioni incolori e squalifiche per comportamenti discutibili. Il milan ha quindi vinto anche di squadra ma con l’apporto decisivo di alcuni uomini: la corsa di Boateng, la grinta ritrovata di Gattuso, le parate di Abbiati, i guizzi di Pato e le prestazioni di grandissimo livello firmate dalla coppia Nesta-Thiago Silva. Sono mancati Pirlo e Ambrosini per infortunio, ma non va dimenticato Cassano che pur essendo arrivato a gennaio non ha mai saputo essere quel valore aggiunto. Rimane la macchia di una Champions giocata sottotono, 2 vittorie in 8 partite ottenute tra l’altro contro la squadra nettamente più debole fra quelle incontrate. Il milan è uscito giustamente contro un Tottenham che ha avuto la capacità di segnare un gol all’andata e controllare il match di ritorno. I rossoneri non hanno ancora una squadra per competere in Europa ma la forza sufficiente per vincere in Italia, dove abbiamo assistito forse ad uno dei campionati di più basso livello degli ultimi anni. Se il napoli è stato per lunghi tratti l’avversario diretto è facile dedurre che tipo di stagione sia stata. La roma e la juventus non sono pervenute, a febbraio erano fuori dai giochi, l’Inter ha avuto una stagione travagliata per mille motivi, dall’appagamento al non mercato estivo, dall’esonero di Benitez sino ad una semi rimonta che alla fine si è rivelata sterile e non ha permesso nessun sorpasso. Il milan è stato bravo a sfruttare le difficoltà avversarie e a sbagliare poco, non ha avuto una marcia record o una media punti strabiliante ma ad esempio ha vinto i 4 scontri diretti con Inter e napoli, giocando meglio e meritando il risultato finale. Martedì i neo campioni d’Italia scenderanno in campo a Palermo per centrare anche la finale di coppa, l’occasione per una memorabile doppietta, un’accoppiata mai riuscita al milan. Non sarà facile al Barbera, il Palermo vuole fortemente la finale dell’Olimpico che è diventato il vero obiettivo stagionale, un risultato che permetterebbe ai rosanero di entrare in Europa League. La stagione si avvia al termine ed il primo verdetto è già arrivato con due giornate di anticipo, il milan ha vinto lo scudetto, l’attenzione ora si riversa verso la lotta Champions e quella per non retrocedere, il 22 maggio sapremo tutto, prima di tuffarci verso la finale di Wembley e quella di Coppa Italia.

Come ha detto Settore: “Cinque a me, uno a te”. Congratulazioni al milan, da ieri sera lo scudetto conterà più della Champions, è ufficiale.

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(Loro sanno sempre quello che è più giusto fare…)