Personaggi strani

 

Ero indeciso se scrivere questo post o un altro, alla fine ho optato per questo, l’alternativa me la tengo per i prossimi giorni. Oggi voglio fare un attimo una panoramica sui personaggi della scuola, una carrellata di tipi piuttosto strani che da grande osservatore ho catalogato e soprannominato. Finora, in queste cinque settimane, ho già conosciuto almeno una cinquantina di persone, con il fatto che ogni lunedì arrivano nuovi studenti mentre altri salutano, il via vai è costante e se da un lato è un piccolo problema, dall’altro offre un continuo ricircolo interessante.

Allora, andando in ordine sparso ho conosciuto il catalano che tifa per il Real Madrid, l’arabo che si veste all’europea o meglio, da semi-rapper americano, “L’Apprensivo” che mi fa morire dal ridere ma soprattutto il mio idolo, Kwuan, eroe asiatico già menzionato. Sono convinto che il mio più grande rimpianto sarà quello di non aver potuto trascorrere altre lezioni con lui poiché ha frequentato una sola settimana, avrei potuto veramente riempire questo blog di lui. Mitico, impareggiabile: Kwuan, mi manchi.

Sono entrato lievemente in contatto con “Il Rimastone” del gruppo, ho respirato il playboy italiano che ha portato alla ribalta quello stereotipo visto e rivisto, ho conosciuto la ragazza più alta del mondo ed il sosia di Robbie Williams.

Non mancano personaggi che ad esempio si rubano i bicchieri nei pub dopo aver bevuto la birra perché li collezionano, due giorni fa invece ho conosciuto un genovese e sono stato contento, c’è poi la canadese che voleva imparare l’inglese e ha preferito Dublino a qualunque città statunitense ed il tedesco di Ingolstadt tifoso del Bayern al quale ho potuto chiedere finalmente se è stato peggio perdere la finale del 1999 contro lo United, o quella dello scorso anno con il Chelsea.

Nel frattempo, da 8 giorni, il mio nuovo compagno di banco si chiama David, e ora sì che mi sento a casa. A lezione, con uno vicino che ha questo nome, rivivo vaghi brividi, anche se prima di partire gli darò una pacca sulla spalla esclamando: “A Catto! Ma che ne sai tu…”.

Lui però non è ciociaro ma viene da Locarno e qui apro una parentesi doverosa sugli svizzeri. Finora ho conosciuto 4 svizzeri, provenienti da ogni cantone, la cosa bella è che sembrano degli alieni, sembrano venire da un mondo a parte. Non si lamentano, sono contenti, parlano bene del loro paese, non hanno intenzione di spostarsi, dicono che tutto funziona e che stanno alla grande. Catapultati in mezzo a francesi, spagnoli e italiani, fanno fatica a capire a volte il malumore che emerge dalle discussioni sulla politica ed il futuro. Gli svizzeri vivono in una bolla e non gliene frega nulla degli altri. Giustamente. Ovviamente sono puntuali come gli svizzeri, quadrati come gli svizzeri, non si schierano rimanendo costantemente neutrali come gli svizzeri. Sono svizzeri, punto, ma mi piacciono, forse perché provo un po’ d’invidia anche se sto capendo alcuni motivi per cui da loro le cose funzionano. Ho conosciuto la spagnola che non sa come si fa la Sangria, il sosia donna in salsa francese di Beppe Severgnini, i fidanzati che hanno deciso di venire qui a studiare insieme ed uno svizzero di Zurigo che un martedì al pub si è scolato davanti a me 11 birre, ossia 5 litri e mezzo di alcol.

Di soggetti ce ne stanno, il materiale per stare sempre all’erta non mi manca mai. Va bene così.

 

 

P.S. In realtà non ho citato il personaggio più importante: il Capriottide! Sì, sì, proprio lui, il sosia del nostro Capriottide, quello che si aggira a Tor Vergata e pascola in biblioteca. Dato che gli assomiglia ed è italiano non voglio parlarci, questa è la mia missione: stare alla larga dal Capriottide.