Liverpool Atto II

 

A volte ritornano, stavolta sono tornato davvero. Buona sera da Liverpool, splende il sole oggi sulla città del Merseyside che è riuscita ad accogliermi nel modo migliore. Mi sono alzato alle 4 e giunto all’aeroporto mi sono trovato in mezzo ad un fiume di magliette rosse: i tifosi dello United andavano a Manchester per celebrare il titolo, quelli del Liverpool erano diretti ad Anfield per il derby contro l’Everton. Più che un aeroporto sembrava un pub.

Il volo è stato ottimo e soprattutto breve, 40 minuti volati in tutti i sensi, alle 9.45 ero nel centro città. Ho lasciato il mio trolley in albergo e poi mi sono involato verso i punti nevralgici. Nel frattempo la città si stava iniziando a colorare di rosso, tutti con la maglia in attesa del derby. Come 5 anni fa, ho avuto nuovamente la stessa sensazione: pochi posti al mondo vivono così visceralmente la passione per la propria squadra come qui.

Mi sono entusiasmato nel rivedere tanti dettagli che ricordavo, sono stato felice di non essermi sbagliato e di essermi orientato alla grande. Arrivare in una città estera e sapere dove andare esattamente o conoscere in quale via sbucherà quella stradina è una sensazione comunque strana. Inevitabilmente tanti ricordi sono riaffiorati nella mia mente ma è stato bello. Ho fatto alcune foto che avevo già scattato nel 2008 ed ho pranzato da Uncle Sam in Bold Street dove prendevo sempre la carbonara, anche oggi ho fatto così. Ho girato già tantissimo, nel pomeriggio dopo aver guardato un pezzo di derby in un pub sono andato alla Cattedrale e devo dire che è sempre bella e imponente, nulla a che vedere con San Patrizio.

L’hotel è in un’ottima posizione, migliore anche del vecchio e caro Lord Nelson. Sono a due passi da Matweh Street la strada dove cominciarono a suonare i Beatles.

Domani il tempo dovrebbe essere ancora buono, io in mattinata sarò ad Anfield per portare la mia tesi sotto il memoriale di Hillsborough, nel pomeriggio mi aggirerò per Albert Dock.

È tutto da Liverpool, buonanotte.