Dopo Dublino

 

Da almeno 20 giorni tutti mi ripetono una frase, tanto le persone che sono qui con me, così come chi sta a Roma: “Cosa fai quando torni in Italia?”.

Bene (come avrebbe detto Zanzotto), intanto tornerò sabato mattina prima di pranzo e sicuramente dormirò nel pomeriggio poiché il volo alle 6.30 mi obbligherà a stare in aeroporto alle 4.30, per cui non andrò a letto la notte.

Sabato guarderò la finale di Champions, domenica quella di Coppa Italia e per tutta la prima settimana non farò altro che mangiare tutto ciò che mi è mancato in tre mesi: pasta, pizza, porchetta, finocchi, minestrone e visto il periodo anche un bel cocomero.

Mangiare ma non solo, infatti alternerò al cibo il sonno. Non so quante decine di ore di sonno devo recuperare visto che Dublino mi ha succhiato via anche l’anima e ho dormito pochissimo.

Ovviamente sarà mio grande piacere rivedere i miei genitori, i parenti e gli amici. Se mi chiedete una cosa che voglio fare in particolare vi rispondo subito: voglio andare al mare con Antonio e La Bionda. Per me è tradizione, è un evento che significa estate anche se non avremo David e qualcun altro a differenza degli anni passati a farci compagnia.

Spostandoci sull’argomento lavorativo, aspetto che interessa ed incuriosisce di più coloro che mi hanno posto queste domande sul mio ritorno, vi dico che da due settimane mi sono riattivato nella ricerca di qualcosa. Ho ricominciato a mandare qualche CV in giro, ho un paio di idee che metterò in pratica a Roma e soprattutto voglio portare a termine un progetto iniziato mesi fa. A tutto ciò devo aggiungere un eventuale Piano B che potrebbe andare in scena eventualmente solo dopo l’estate.

Sarà strano tornare a casa, è paradossale pensare che mi dovrò riabituare ad una serie di cose, oggi ad esempio pensavo al suono del mio telefono fisso e non mi veniva in mente. Sarà particolare riadattarmi ad alcuni orari, a certe dinamiche e al fatto di non essere sempre e costantemente libero ed autonomo di fare tutto.

È altrettanto curioso pensare al ritorno a casa come ad una vacanza. Dublino è stato tutto tranne che una passeggiata, e vedo Roma come se fossi in procinto di andare in ferie. Non mi preoccuperò più di dover fare la spesa, pulire, lavare, cucinare, di fare la lavatrice, tutte cose che ormai erano la mia quotidianità irlandese. Tornando a casa sarò sollevato da questi incarichi, e non è che sia proprio una bruttissima cosa.

Non mi manca guidare ne tantomeno il traffico, mi manca solo un po’ di sole, ho il bisogno fisico di sentire la mia pelle riscaldata da qualcosa di naturale e non da piumini o termosifoni. Ho voglia di calore, sole, estate, di mettermi una t-shirt. Lo sbalzo termico mi creerà certamente fastidi ed un immediato raffreddore di bentornato, ma stavolta credo che valga la pena anche pagare un dazio del genere.

 

 

Ci sono mari e ci sono colline

che voglio rivedere,

ci sono amici che aspettano ancora me,

per giocare insieme.

 

 

Frase del giorno

 

“Ci sono momenti che creano un prima e un dopo, dei segnalibro esistenziali… Il 22 maggio 2010, per me, è uno di quelli.”.