Oggi avrei voluto fare questo

 

Sarà che è il 2 maggio e fa freddo, sarà che oggi avevo gli stessi vestiti che indossavo quando sono arrivato qui e questo dice tutto, sarà che oggi sono due mesi esatti di Irlanda, sarà che certe mattine ti alzi così e non ci sono troppe spiegazioni. Soprattutto se durante la notte appena trascorsa ti sei sognato che eri da Lambert a scegliere una camicia bacchettata bianca e blu e ad un certo punto hai scoperto che due arabi stavano mettendo una bomba dentro al negozio.

Insomma, non so quanto peso abbiano queste cose qui, ma oggi mi sono svegliato con la voglia di fare una cosa…

 

Sarei andato all’università, magari mezz’ora prima dell’appuntamento per sedermi su una panchina e aspettare. Avrei atteso, ma nel frattempo avrei incontrato sicuramente qualcuno: “Eugenio”, Il Capriottide, o Don Ciotti, con loro avrei scambiato qualche battuta, poi mi sarei gustato l’aria di maggio, quella che respiri in facoltà in questi giorni. Quando senti il profumo del prato, l’aroma dell’estate che si avvicina e percepisci quel senso di spensieratezza. Quando vedi l’università viva, in tutto e per tutto. Dopo esserci incontrati saremmo andati da Brannetti, l’alimentari su via di Passolombardo per un paio di panini. Oggi avrei preso una ciabatta con la bresaola e un panino all’olio con il cotto, una bottiglietta di Egeria e magari ci scappava pure una Goleador o un Liquirone. Saremmo andati sicuramente al giardino dietro Medicina, e ci saremmo fermati in mezzo, davanti la staccionata. Avremmo mangiato in macchina mia, perché nella mia auto funzionano entrambi i finestrini e quindi li avremmo potuti tenere giù entrambi per fare un po’ di corrente visto il sole delle 13.

Avremmo mangiato, sentito un po’ di musica, chiacchierato, ci saremmo scambiati qualche confidenza e poi, avremmo guardato l’orologio che ancora una volta era stato più rapido di noi.

Un saluto, e poi il ritorno a casa. Un messaggio, il computer accesso, cena, tv, una telefonata e poi a letto. Tanto domani ricomincia tutto daccapo, è un altro giorno, è un’altra avventura.

 

Dopo 62 giorni di isolamento, due mesi esatti, credo che mi sia permesso di poter fantasticare un pochino e di sognare certe cose, non credete?.

 

 

When all the lights go out forever

Somewhere near the end of time,

The noise will pass and the dust will settle

And you’ll be on my mind

 

Now you won’t find it hard to understand

Though it’s so hard to explain

The who and what and how and why and wherefore

You kept me sane

You kept me sane