Grazie, Baile Átha Cliath*

 

Quattro giorni ancora e poi lascerò l’Irlanda per tornare a casa. Posso cominciare già a tracciare bilanci e a fare considerazioni finali ma prima di tutto vorrei ringraziare Dublino.

È vero, sono stato spesso severo con questa città ma credo che sia stato un atteggiamento logico, soprattutto quando hai investito tanto (in tutti i sensi) in questo tipo di esperienza.

Non sei una bella città, cara la mia Dublino, non ti ho amato alla follia ma ti dico grazie per un sacco di motivi. In fondo mi hai permesso di realizzare un mio intento, volevo fare da anni un periodo all’estero e tu me lo hai concesso, mi hai dato l’opportunità di vedere un posto meraviglioso come Cliff of Moher. Sei stato il trampolino ideale per recarmi a Belfast e per me, da studioso dell’universo britannico, è stato un viaggio davvero interessante. Mi hai concesso di tornare a Liverpool, e per questo ti sarò sempre grato.

Una bella avventura diventa tale se in corso d’opera incontri e conosci tanta gente, compagni di viaggio che da soli possono cambiare il giudizio complessivo su tutto.

Per questo grazie Dublino, grazie per avermi fatto incontrare persone provenienti da ogni parte del mondo con le quali ho avuto modo di confrontarmi quotidianamente. Grazie per Carmelo (il primo con cui ho parlato), Xavi, Franca, Giulia, Nicholas (compagno di pub, di banco e di tram), Gabriella&Roberta per la disponibilità, Gabriella in particolare per il tempo che ha scelto di dedicarmi.

Grazie per Pedro (un sorriso con due gambe), David, Javier, Antonio (vero personaggio), Cristina (la mia prima coinquilina), Giorgia (che mi chiama “Azzurro” da buona ticinese…), Lucia, Gianluca (la sua battuta sulla Regina Elisabetta rimane una delle cose più divertenti che ho sentito). E poi ovviamente thank you per Marianne, Lucas, Giacomo, Marzia, Philipp, Lucile, il mio idolo Kwuan e Junya.

Senza di loro sarebbe stata un’esperienza meno divertente, di certo meno entusiasmante.

Ti ringrazio per tutte queste cose, per il sole che tramonta alle 21.30, per la Luas sempre in orario e per avermi permesso di fare spesa da Tesco quando volevo.

E poi, un ringraziamento speciale a chi mi ha dato l’opportunità di stare qui sotto tutti i punti di vista, senza di loro in questi anni avrei fatto molte cose in meno: mamma e papà, thanks a lot.

Insomma, grazie Dublino, malgrado il tempo brutto, l’acqua, il vento e la neve. Mi hai dato davvero tanto ma di questo ne parlerò più avanti. Intanto, volevo ringraziarti.

 

*Baile Átha Cliath = Dublino “città del guado del graticcio”.

 

IMG_0318.JPG

 

 

(Forse una delle foto più emblematiche di questi tre mesi: 00.45, un bel McChicken sul tram)

 

 

Pensiero del giorno

 

Fermata è come la Roma: non si discute, si ama.