Credetemi

 

Non potevo rifiutare la proposta di Matteo quando mi ha chiesto di scrivere questo “post”, che a quanto mi ha detto doveva riaprire il suo blog dopo alcune settimane di pausa, silenzio o semplice vacanza.

L’ho scritto con piacere perché è stata l’occasione di raccontare una persona che conosco da quando era un bambino.

Ho sempre avuto la certezza che non fosse una persona normale, e dico questo con la certezza di poter essere frainteso. Credetemi però, non è normale. Pensa cose non normali, fa cose non normali, non sarà mai uno dei tanti, mai omologato come dice lui, è diverso, ha una storia alle spalle apparentemente consuetudinaria ma la realtà è più complessa.

Senza etichetta, senza catalogo, rimane impossibile da avere in pugno, uno che sei costretto a inseguire anche quando sta dietro.

Era così anche a scuola, in tanti anni non l’ho mai visto alzare la voce, sempre educato e mai sleale.

È difficile capirlo completamente perché può sembrare in fondo contraddittorio ma non è così. E’ un solitario con la vocazione del gruppo, uno che sente il senso di appartenenza ma rigetta l’idea del branco, un animo nomade vestito da abitudinario.

Sembra strano, fuori dal giro, in sala d’aspetto perennemente, ma non vorrebbe essere altro e vale la pena guardarlo così. L’ho visto in questi ultimi anni, in particolare è stato curioso viverlo in questi mesi. L’ho visto perdersi, mollare, disperarsi. Un giorno mi ha detto che “Nessuno può entrare nella solitudine di un altro” perché si sentiva così: solo. Bombardato da frasi fatte e da luoghi comuni che ha sempre respinto dal momento che, come detto, non è uno proprio così comune e quindi certi discorsi non sono adatti per lui. Ha detto che si sta abituando a vivere così i prossimi 50 anni che il destino gli ha riservato, 50 anni di vuoto e di nulla.

Ha ripetuto anche che in generale non si riprenderà mai più e che il meglio c’è già stato. Forse queste cose le avrà raccontate e scritte, io però mi sento di crederci perché non parla mai a sproposito. Può sbagliarsi, certamente, ma io non gli mai risposto dicendogli che stava affermando stupidaggini e questo mio atteggiamento lo ha sollevato.

Intanto ha deciso di tornare scrivere in un blog che fa parte di lui e di questi anni vissuti in prima fila. Sarà magari il Lato B, forse racconterà qualcosa di bello o magari non riuscirà più parlare di grandi brividi come dice lui, non lo so, mi auguro di sì perché auspico il suo bene ma sono certo che qualcosa da dire ce l’avrà sempre.

Perché lui non è normale, credetemi.