Beati voi

 

Quello che in parte mi frega è il fatto delle ricorrenze: fare delle cose a distanza di un anno, rivivere certi momenti e fare inevitabilmente paragoni. L’estate, il mare, i saldi, Wimbledon, il compleanno di mia madre, la visita in redazione la scorsa settimana, sono tutti episodi abbastanza ciclici (tranne la redazione) ma situazioni che a me riportano sempre indietro con la memoria.

Ripensi al 2012, o al 2011 e fai dei confronti. A me capita sempre. Una delle più grandi sfortune della mia vita è quella di avere una buona memoria. Ricordo tutto, cose importanti così come dettagli inutili, stupidi e spesso superflui. Questo pregio, che poi è un’arma a doppio taglio, mi incastra sempre, soprattutto quando il paragone è spietato e il risultato è 5-0 per il passato.

Mentre tornavo da Tor Vergata ripensavo a tutto questo e ignorando uno dei principi base del celebre monologo di The Big Kahuna, mi sono messo a fare dei confronti tra me e diverse persone che mi circondano o che conosco. L’esito è stato impietoso. L’aspetto palese che mi ha sorpreso è uno solo: tutti hanno qualcosa da fare, chi studia, chi lavora, chi si prepara per qualcosa, chi è partito, e poi ci sono io che non rientro in nessuna di queste categorie.

Tutti fanno, io no. Tutti si adoperano, si spendono, si alzano con qualcosa da fare ogni mattina, io no. Io mando CV, vado in giro per redazioni, mando email, recupero contatti, mi affatico così ma non ottengo nulla. Insomma, passo le mie giornate a cercare lavoro ma è un’attività lontana da quello che fanno gli altri. A me talvolta sembra di perdere del tempo, di buttarlo, e meno male che sono stato il primo a laurearsi, quello che non ha “sprecato tempo”.

Tornando al paragone, tutti mi sembrano coinvolti, presi, con delle prospettive, tutti si stanno giocando qualcosa. Questa differenza mi spaventa, non mi terrorizza ma mi sottolinea delle cose.

Non ho mai invidiato nessuno, però ho la sensazione che gli altri stiano un pezzo avanti a me e mi dispiace per The Big Kahuna quando affermava: “A volte sei in testa, a volte resti dietro. La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso”.

Sorry, but I don’t think so.

 

A proposito di tutto questo, ormai ho coniato il mio tormentone estivo che si basa su una vecchia frase (non mia) che riadatto ogni volta in base ai personaggi…

 

“Fa il chirurgo, è bellissimo, c’ha il fisico, ha studiato in America, c’avrà pure i soldi…se l’è scelto bene…quello sì che ha capito tutto, altro che…mica è ‘n cojone come me…”.